martedì 7 ottobre 2014

Crediamo di aver individuato la vera identità di By Tripudio

Cari amici crediamo di aver individuato la vera identità di By Tripudio.Non la riveliamo anche perchè non ci interessa.Del resto ignoriamo la ragione della sua segretezza veramente infantile e stupida.Questo signore usa due computer,due indirizzi mail etc.Possiamo dire solo che fa l'artigiano,un lavoro simile a quello di Nostro Signore e di San Giuseppe ed è originario del circondario di Napoli.Mi chiedo cosa penserà Lino Lista del suo "compagno di  merende"che è persona umile?Riderà del curriculum scarso del suo collega?Carissimi amici prima o poi Trippone doveva pur fare un errore.Si è reso conto che il suo blog sta morendo è in piena agonia e cerca di farlo galleggiare.

Cari Tripudio e Lino fate una cosa utile e seria chiudete il blog.

Preghiamo per questo Sinodo dei Vescovi.  

mercoledì 1 ottobre 2014

Preghiamo per l'imminente Sinodo straordinario dei Vescovi



Siamo nell'imminenza dell'inizio del Sinodo staordinario dei Vescovi sulla famiglia.L'iniziativa durerà cinque giorni,avrà inizio il 5 ottobre per terminare il 19 dello stesso mese.

Per la prima volta , per volontà di Papa Francesco, non è stato seguito l’iter secolare per cui la Segreteria del Sinodo prepara dei Lineamenta (un punto dello state-of-art sul tema dell’incontro) che trasmette ai Vescovi chiamati a dare degli spunti.E’ stato inviato invece un Instrumentum Laboris (una richiesta, cioè, in gergo tecnico) in 38 punti, che toccano i più scottanti temi riguardanti la famiglia in questo fluttuante momento storico e sociale. La nuova evangelizzazione e le sfide culturali che le si oppongono, l’unione tra uomo e donna (anche in riferimento ai non praticanti e ai non credenti), la trasmissione della fede nelle famiglie, le situazioni matrimoniali più complesse (come la convivenza, le unioni di fatto, separazioni e divorzi), l’accesso ai Sacramenti di divorziati e separati, le unioni omosessuali, l’educazione dei figli in realtà complesse, il rapporto tra famiglia e persona alla luce delle difficoltà con cui si confronta il singolo che si avvicina al Cristo.Inoltre, il testo con le domande non è stato mandato ai Vescovi (tradizionali destinatari) ma direttamente alle chiese particolari che, attraverso tutti i loro membri partecipanti, dovranno concorrere alla formulazione di questo “strumento di lavoro”. Cioè, per la prima volta, una lista di domande è mandata alle chiese del territorio, che dovranno rispondere con una partecipazione attiva e diffusa entro 3 mesi. Questo testo è già stato affisso sulle porte delle chiese, caricato on-line in molte diocesi, distribuito di mano in mano perché i fedeli possano portare personalmente al Papa con le loro menti e i loro cuori le più gravi difficoltà vissute dalle loro singole famiglie.E’ un messaggio fortissimo, dal punto di vista metodologico e canonico così come da quello umano.Francesco riconferma la sua convinzione di essere chiamato a “…pensare a una conversione del papato…”, a dover “…rimanere aperto ai suggerimenti orientati ad un esercizio del mio ministero che lo renda più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli…” per adeguare le strutture centrali della Chiesa a una “conversione pastorale” che accentui il “senso di collegialità”.La Chiesa insomma, attraverso Francesco, valorizza il grande dono che ha ricevuto: la capacità di mettersi completamente in gioco per crescere e rinascere abbracciando tutte le più complesse e dolorose sfide poste dalla modernità. Delle sfide che, in maniera incessante, pesavano sui cuori di tanti fedeli allontanandoli dal corpo di Cristo. Cuori che vivevano con strazio le scissioni laceranti tra le proprie coscienze e la propria vita, tra la via indicata e le mutate condizioni sociali e familiari portate avanti dal progredire della società post-moderna.

Il Santo Padre ha chiesto a tutta la Chiesa di pregare per questa importante assise.

Sono proprio curioso di vedere la reazione di Stanlio e Ollio del blog falso e ciarlatano,nel caso il Sinodo approvi quanto illustrato dal Card. Kasper.Da vili,quali sono,"macchianera"Tripudio e o "strologo" non avranno il coraggio di esprimere il loro vero pensiero,cioè che disprezzano Papa Francesco e non lo ritengono il vero Pontefice ma un antipapa.Non avranno il coraggio di dire che disprezzano molti dei Vescovi che partecipano al Sinodo e soprattutto il Card,Kasper.Del resto cosa volete aspettarvi da persone che non hanno il coraggio di  agire allo scoperto?Che non vogliono aderire ad un gruppo su faceboock per timore di essere scoperti?Sono solo ridicoli e patetici e nello stesso tempo vigliacchi senza spina dorsale!Anche se rendessero pubblica la loro identità non se li filerebbe nessuno perchè nessuno li calcola.

Almeno la teologhessa Mic ha il coraggio di dire apertamente quello che pensa ma Stanlio e Ollio(Tripudio e Lino)nemmeno questo!Quasi quasi rimpiango la teologhessa.

Continuiamo ad ignorarli i loro commenti sono sempre di meno,segno che il blog sta morendo è in piena agonia.Non intervenite nelle loro discussioni ne allungherete solo l'agonia.

sabato 27 settembre 2014

Kiko nega il valore sacrificale della Messa?E' un falso spudorato!





San Giovanni Paolo II fa l'elevazione del Corpo di Cristo con i Neocatecumenali



il Papa emerito celebra con i neocatecumenali

Ricordate la falsa accusa,più volte ripetuta dal blog "osservatorio",secondo la quale Kiko e Carmen negherebbero il valore sacrificale della Messa?Secondo questi signori, avvezzi alla falsità,le comunità non celebrerebbero,nell'Eucarestia, il sacrificio di Cristo, ma la pasqua ebraica e una semplice cena protestante.A questo link trovate un concentrato di mistificazioni e falsificazioni degli "osservatori":

 http://neocatecumenali.blogspot.it/2009/04/leresia-nella-chiesa.html
 
Oggi mi  arrivata una mail all'indirizzo osservatorivergognatevi@yahoo.it di un fratello che mi faceva la seguente segnalazione:
 
"Salve, vi contatto per segnalarvi una breve catechesi di kiko sull'Eucarestia, tenuta nel Cenacolo, che ho trovato su youtube. Non la troverei tanto significativa, se non fosse per il fatto che SMENTISCE APERTAMENTE le principali accuse di eresia che fanno al cammino in merito all'Eucarestia. Se vi ricordate, nel blog osservatori citano sempre quella frase di quell'intervista di kiko in cui diceva " noi portiamo avanti una catechesi sulla Eucarestia basata sulla Pasqua ebraica, con il Pane a significare la schiavitù e il vino la terra promessa " ( suonava più o meno così, non me la ricordo bene ). E da questa frase sostengono da tempo la calunnia per cui per il cammino nell'Eucarestia non celebriamo il Sacrificio di Cristo sulla Croce per i nostri peccati, Cristo che si offre a noi REALMENTE in corpo e sangue, ma una caricatura della Pasqua ebraica per passare semplicemente dalla tristezza all'allegria.Questa è una calunnia, e in questa catechesi kiko lo spiega APERTAMENTE, dicendo a un certo punto " ora questo pane per noi NON RAPPRESENTA PIÙ LA SCHIAVITÙ DI EGITTO, MA CRISTO... NELLO SPEZZARE IL PANE,FACCIAMO PRESENTE LA MORTE DI CRISTO, REALMENTE, NON SIMBOLICAMENTE...." insomma dice chiaramente che quello con la pasqua ebraica è solo un parallelo che lui usa per spiegare il significato della NUOVA alleanza, con cui il Signore ci ha liberati dalla schiavitù del peccato, e ci passa dalla morte alla vita, secondo l'insegnamento della Chiesa Cattolica. Questa è stata la mia impressione, mi è sembrato molto importante per spiegare veramente cosa il cammino crede riguardo l'eucarestia. Vi invito se avete tempo ad ascoltarla, ed eventualmente se la ritenete anche voi interessante da questo punto di vista, potreste farci un thread. Vedete voi, io ve l'ho voluta segnalare :) .Spero possa essere d'aiuto".
 
 
Il video di Kiko si può vedere al seguente link: 
 
 
( se non si dovesse aprire, andate su youtube e scrivete "eucarestia neocatecumenale cenacolo", è un video di 6 min circa )
 
 
 
 
Ringraziamo questo fratello per la opportuna segnalazione che ci permette di dimostrare,per l'ennesima volta,che quello che si legge sul blog "osservatorio"è solo un insieme di bugie,di mistificazioni.Oltretutto le catechesi di Kiko,lo ricordiamo per l'ennesima volta,sono state esaminate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1997-2003 e approvati dal Pontificio Consiglio per i Laici nel 2008.
 
Qualora ci fossero altre segnalazioni, commenti,contributi saremo felici di pubblicarli.Inviateli al seguente indirizzo mail:
 
 
 
Le bugie hanno le gambe corte cari amici del blog ciarlatano e falso!!  
 
   
 

mercoledì 24 settembre 2014

Cosa pensava Don Igino Silvestrelli della denatalità!




    
Don Igino Silvestrelli


Cari amici attraverso radio Maria ho conosciuto le belle riflessioni di un santo sacerdote che si chiamava Don Igino Silvestrelli.Ho poi fatto una ricerca su internet ed ho scoperto che esiste un sito a questo link:


Mi sono messo in contatto con l'Opera Casa di Nazareth di Solane Gargagnano(Vr),fondata appunto da Don Silvestrini,il quale nel 2010 è tornato alla casa del Padre.Ho chiesto di inviarmi qualche scritto di questo sacerdote.Mi sono stati inviati molti libri tra cui uno che parla del matrimonio intitolato"sposi per vocazione".In questo bellissimo libricino, Padre Igino Silvestrelli  parla anche della apertura alla vita e della denatalità.Fa delle affermazioni simili alle nostre,preoccupandosi della conseguenza di una natalità troppo bassa.A quanto sembra non siamo gli unici a dire certe cose e a notare che si fanno pochi figli.Solo certi blog in malafede e ciarlatani  si rifiutano di vedere quello che tutti vedono e criticano miseramente e squallidamente chi invece ha il coraggio di mettere al mondo una famiglia numerosa.    


DAL VOLUME DI PADRE IGINO SILVESTRELLI "SPOSI PER VOCAZIONE"

L'atto coniugale è un gesto sacrale,un gesto di culto,di vera adorazione di Dio,di vero ringraziamento a Dio,di lode a Dio che ha inventato l'atto unitivo.Prima ancora che voi vi uniste fisicamente,quando avete detto con intelligenza:"Questa notte facciamo l'atto coniugale"voi già vi univate a Dio;quella decisione era spirituale,frutto di intelligenza,di libera volontà,di coscienza responsabile.E quando vi foste messi  d'accordo la mattina per la sera l'atto unitivo iniziava allora.Con che cosa ?Con il meglio di voi.Il meglio non è il corpo,la carne;è ciò che presiede alla vostra carne,ciò che vivifica,galvanizza il vostro corpo.Primo significato:unitivo;le vostre menti e le vostre volontà si univano a quella mente e a quella volontà divine  che presiedono alla creazione e alla procreazione.Quindi arrivato quel momento,anche se tanto breve-perchè tanto intenso è il piacere quanto fragile-però era avvenuto un fatto che già camminava nelle sue premesse dal momento in cui,insieme,avete deciso,si dice nel comune parlare di "comprare"un bambino di "comprare"un figlio.Da chi comperarlo?Questo verbo che usiamo in Italia è di una profondità sublime:comperare...e come lo si compera?Unendovi.A chi?A Dio che vende(parola che potrebbe essere anche un pò capita banalmente).Allora vuol dire che il Padrone è lui!E cosa domanda lui?Domanda che ci uniamo alla sua volontà creatrice,sicchè possiamo essere procreatori,partecipi della sua capacità creativa.Poi,quando avverrà che ci uniamo alla sua volontà creatrice,sicchè possiamo essere procreatori,partecipi della sua capacità creativa.Poi,quando avverrà?Questa sera?Questa notte?Mancano quante ore?Otto?Sono otto ore in cui questo significato unitivo spirituale,poi avrà anche la parte corporale,del resto tanto breve,preparata da quelle ore.Il primo significato è un significato unitivo con Dio,poi unitivo tra voi.Mentre già c'è questa idea di fare l'atto coniugale,voi siete in comunione con Dio.atto sacro quindi.Com'è possibile  che ci siano coppie che banalizzano questo gesto?Il banalizzare ,il burlare ha tanti nomi,voi lo sapete senza che ne faccia la lista.Fare alto-e-basso qui,vuol dire fare alto e basso con Dio!Chi siamo noi?Volete poi che Dio non veda questo?Povera Italia...se continua così,tra non molto dovremo chiamare gli africani,che vengano perchè l'Italia non sia solo un cimitero.Era ora che si preoccupassero anche gli uomini della scienza e della politica,di questa denatalità paurosa che c'è.Ma quanti film di produzione italiana che prendono in giro il matrimonio,proprio nella sua unità.E quale diseducazione,quale deformazione si continua ancora con insistenza.Poi le conseguenze:i figli malformati,le famiglie che si disgregano,perchè quando non ci si rispetta in quel momento,poi non ci si sopporta.Anche questo è risaputo da coloro che fanno gli interrogatori nei processi di separazione o di divorzio.Da che cosa è partito?Dal mancato rispetto reciproco.Ma dove,
quando?Soprattutto in questo rapporto coniugale volutoda Dio,ma non per essere scimmiottato.Dio non accetta di essere scimmiottato.E' l'apostolo Paolo,che possiamo chiamare l'apostolo del matrimonio cristiano perchè ha delle pagine bellssime sul matrimonio,dice:"Non irridetur Deus",Dio non si lascia scimmiottare
(cf Gal 6,7).Dov'è che l'uomo scimmiotta Dio in modo villano?Quando profana l'atto coniugale,l'atto in cui marito moglie raggiungono l'unione con Dio.Il significato primo del matrimonio è proprio questa unione con Dio:unione vostra ,tra voi,voluta da Dio prima che voi veniste al mondo,certo.Quella volontà preesiste alla vostra vita,e trascende la vostra vita,perchè la supera.     

Aggiungo un post scriptum a questo thread:

Smentisco quanto detto da Aldo e Ruben!!Non ho ricevuto alcuna restrizione nè proibizione ,da parte dei catechisti, circa questo blog.La decisione di sospendere la funzione commenti è stata dettata ,anzitutto dalla consapevolezza della impossibilità di qualsiasi dialogo con i partecipanti al blog "osservatorio...".Inoltre ero stanco di cancellare numerosi quotidiani insulti commenti volgari,offensivi,
insulsi.

Inoltre  non riteniamo più opportuno perdere tempo inseguendo le cretinate dette da quel blog nè intendiamo dargli ulteriore visibilità.

L'indirizzo mail osservatorivergognatevi@yahoo.it funziona perfettamente,contrariamente a quanto detto falsamente da qualcuno dell'"osservatorio".
 
 
 
 
 
 

martedì 23 settembre 2014

Oggi è la memoria liturgica di S.Pio da Pietrelcina





Oggi la Chiesa ricorda Padre Pio da Pietrelcina frate cappucccino al secolo Francesco Forgione.Nacque a Pietrelcina(Bn) il 25 maggio 1887,morì il 23 settembre 1968 a San Giovanni Rotondo(Fg).Un blog ciarlatano e falso,senza presentarne prova nè citare la fonte,ha attribuito a Padre Pio da Pietrelcina,una frase accusatoria contro gli iniziatori del Cammino,sostenendo che il frate stigmatizzato, avrebbe detto che Kiko e Carmen sono "falsi profeti".Dato che,come ho detto,chi ha diffuso questa bufala non ha mai presentato la minima prova ,non esito a dire che il falso profeta è proprio chi ha diffuso questa stupida falsità.Pur di screditare il Cammino,non si fanno scrupoli di coinvolgere anche i santi attribuendogli false frasi.Questa vicenda mostra,per l'ennesima volta,la meschinità di certi loschi figuri che si aggirano su certi blog che nemmeno meritano più di essere nominati.

C'è qualche psicopatico,mentecatto che si aggira sul web e fa il guardone nelle cento piazze del cammino, che sostiene che non saremmo degni di mettere foto di P.Pio.

A costui dico che colui che è indegno, anche solo di nominare il frate di San Giovanni Rotondo,è chi lo vuole usare,strumentalizzare  per le proprie misere polemiche e  per i propri meschini fini.Chi si dovrebbe vergognare è chi fa dire a Padre Pio ciò che non ha mai detto.

Vergogna per chi ha diffuso questa balla e che Padre Pio preghi per la sua conversione. 

sabato 20 settembre 2014

Cosa significa il termine cattolico?



Cosa vuol dire la parola cattolico?Per qualcuno,convinto di esserlo più degli altri, è una sorta di clava,di
sciabola con la quale tagliare gli altri.Per alcuni ha un significato di esclusione,di chiusura.Alcuni si sentono "veri cattolici" quindi migliori di altri.Ma il vero senso di questa parola è stato spiegato dalla catechesi del Papa lo scorso mercoledì.Il Santo Padre ha detto che la parola cattolico significa universale .Non significa avere posizioni parziali, unilaterali che chiudono in se stessi. Il termine cattolico quindi è inclusivo non escludente,discriminatorio.Il Cammino Neocatecumenale è un itinerario di formazione cattolica ma inteso in senso inclusivo univesale.Ma soprattutto,ha detto Papa Francesco,il termine cattolico ha un significato missionario di  uscita.Un vero cattolico non è mai chiuso in se stesso,ma è sempre portato ad andare verso i lontani.E' chiaro quindi che il cattolicesimo di alcuni ,che stanno tutto il giorno su internet scrivendo sui blog per criticare gli altri,oppure rifugiandosi nel piccolo mondo della parrocchia ,è molto improbabile.La Chiesa non è nata per rimanere chiusa,dice Papa Francesco,ma per aprirsi al mondo,per andare ai lontani.Ringraziamo Dio per averci donato il Cammino che è una realtà dal forte dinamismo missionario. 
 

Discorso di Papa Francesco

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

In questa settimana continuiamo a parlare sulla Chiesa. Quando professiamo la nostra fede, noi affermiamo che la Chiesa è “cattolica” e “apostolica”. Ma qual è effettivamente il significato di queste due parole, di queste due note caratteristiche della Chiesa? E che valore hanno per le comunità cristiane e per ciascuno di noi?

1.Cattolica significa universale.Una definizione completa e chiara ci è offerta da uno dei Padri della Chiesa dei primi secoli, san Cirillo di Gerusalemme, quando afferma: «La Chiesa senza dubbio è detta cattolica, cioè universale, per il fatto che è diffusa ovunque dall’uno all’altro dei confini della terra; e perché universalmente e senza defezione insegna tutte le verità che devono giungere a conoscenza degli uomini, sia riguardo alle cose celesti, che alle terrestri» (Catechesi XVIII, 23).Segno evidente della cattolicità della Chiesa è che essa parla tutte le lingue. E questo non è altro che l’effetto della Pentecoste (cfrAt 2,1-13): è lo Spirito Santo, infatti, che ha messo in grado gli Apostoli e la Chiesa intera di far risuonare a tutti, fino ai confini della terra, la Bella Notizia della salvezza e dell’amore di Dio. Così la Chiesa è nata cattolica, cioè “sinfonica” fin dalle origini, e non può che essere cattolica, proiettata all’evangelizzazione e all’incontro con tutti. La Parola di Dio oggi si legge in tutte le lingue, tutti hanno il Vangelo nella propria lingua, per leggerlo. E torno sullo stesso concetto: è sempre buono prendere con noi un Vangelo piccolo, per portarlo in tasca, nella borsa e durante la giornata leggerne un passo. Questo ci fa bene. Il Vangelo è diffuso in tutte le lingue perché la Chiesa, l’annuncio di Gesù Cristo Redentore, è in tutto il mondo. E per questo si dice la Chiesa è cattolica, perché è universale.

2. Se la Chiesa è nata cattolica, vuol dire che è nata «in uscita», che è nata missionaria. Se gli Apostoli fossero rimasti lì nel cenacolo, senza uscire a portare il Vangelo, la Chiesa sarebbe soltanto la Chiesa di quel popolo, di quella città, di quel cenacolo. Ma tutti sono usciti per il mondo, dal momento della nascita della Chiesa, dal momento che è disceso su di loro lo Spirito Santo. E per questo la Chiesa è nata “in uscita”, cioè missionaria. È quello che esprimiamo qualificandola apostolica, perché l’apostolo è quello che porta la buona notizia della Risurrezione di Gesù. Questo termine ci ricorda che la Chiesa, sul fondamento degli Apostoli e in continuità con essi - sono gli Apostoli che sono andati e hanno fondato nuove chiese, hanno costituito nuovi vescovi e così in tutto il mondo, in continuità. Oggi tutti noi siamo in continuità con quel gruppo di Apostoli che ha ricevuto lo Spirito Santo e poi è andato in “uscita”, a predicare -, è inviato a portare a tutti gli uomini questo annuncio del Vangelo, accompagnandolo con i segni della tenerezza e della potenza di Dio. Anche questo deriva dall’evento della Pentecoste: è lo Spirito Santo, infatti, a superare ogni resistenza, a vincere la tentazione di chiudersi in sé stessi, tra pochi eletti, e di considerarsi gli unici destinatari della benedizione di Dio. Se ad esempio alcuni cristiani fanno questo e dicono: “Noi siamo gli eletti, solo noi”, alla fine muoiono. Muoiono prima nell’anima, poi moriranno nel corpo, perché non hanno vita, non sono capaci di generare vita, altra gente, altri popoli: non sono apostolici. Ed è proprio lo Spirito a condurci incontro ai fratelli, anche a quelli più distanti in ogni senso, perché possano condividere con noi l’amore, la pace, la gioia che il Signore Risorto ci ha lasciato in dono.

3.Che cosa comporta, per le nostre comunità e per ciascuno di noi, far parte di una Chiesa che è cattolica e apostolica? Anzitutto, significa prendersi a cuore la salvezza di tutta l’umanità, non sentirsi indifferenti o estranei di fronte alla sorte di tanti nostri fratelli, ma aperti e solidali verso di loro. Significa inoltre avere il senso della pienezza, della completezza, dell’armonia della vita cristiana, respingendo sempre le posizioni parziali, unilaterali, che ci chiudono in noi stessi.Far parte della Chiesa apostolica vuol dire essere consapevoli che la nostra fede è ancorata all’annuncio e alla testimonianza degli stessi Apostoli di Gesù – è ancorata là, è una lunga catena che viene di là –; e perciò sentirsi sempre inviati, sentirsi mandati, in comunione con i successori degli Apostoli, ad annunciare, con il cuore pieno di gioia, Cristo e il suo amore a tutta l’umanità. E qui vorrei ricordare la vita eroica di tanti, tanti missionari e missionarie che hanno lasciato la loro patria per andare ad annunciare il Vangelo in altri Paesi, in altri Continenti. Mi diceva un Cardinale brasiliano che lavora abbastanza in Amazzonia, che quando lui va in un posto, in un paese o in una città dell’Amazzonia, va sempre al cimitero e lì vede le tombe di questi missionari, sacerdoti, fratelli, suore che sono andati a predicare il Vangelo: apostoli. E lui pensa: tutti questi possono essere canonizzati adesso, hanno lasciato tutto per annunciare Gesù Cristo. Rendiamo grazie al Signore perché la nostra Chiesa ha tanti missionari, ha avuto tante missionarie e ne ha bisogno di più ancora! Ringraziamo il Signore di questo. Forse fra tanti giovani, ragazzi e ragazze che sono qui, qualcuno ha voglia di diventare missionario: vada avanti! E’ bello questo, portare il Vangelo di Gesù. Che sia coraggioso e coraggiosa!

Chiediamo allora al Signore di rinnovare in noi il dono del suo Spirito, perché ogni comunità cristiana e ogni battezzato sia espressione della santa madre Chiesa cattolica e apostolica.[Parole sul viaggio in Albania:]

Domenica prossima, con l’aiuto di Dio,mi recherò in Albania. Ho deciso di visitare questo Paese perché ha tanto sofferto a causa di un terribile regime ateo e ora sta realizzando una pacifica convivenza tra le sue diverse componenti religiose. Fin da ora saluto con affetto il popolo albanese e ringrazio per la preparazione di questa visita. Chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera, per intercessione della Madonna del Buon Consiglio. Grazie.[Saluto finale ai pellegrini italiani:].

Cari pellegrini di lingua italiana: benvenuti! Saluto i sacerdoti e le religiose presenti, in particolare le Suore Ospedaliere della Misericordia, le Missionarie della Consolata e le Oblate di San Giuseppe, in occasione dei rispettivi Capitoli Generali. Saluto i partecipanti al Seminario promosso da Caritas Internationalis e l’Osservatorio internazionale per la dottrina sociale della Chiesa, con il Vescovo di Trieste Mons. Crepaldi. La visita alle Tombe degli Apostoli accresca in tutti il senso di appartenenza a Cristo e alla Chiesa.Mi rivolgo infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria di San Roberto Bellarmino, dottore della Chiesa. La sua adesione al Signore indichi a voi, cari giovani, che Egli è la via, la verità e la vita; incoraggi voi, cari ammalati, in particolare l’Unitalsi di Pescara e il gruppo “Alzheimer uniti”, ad affrontare nella fede i momenti bui della croce; e stimoli voi, cari sposi novelli, a fondare su Cristo la vostra casa coniugale.

giovedì 18 settembre 2014

La Chiesa è contraria alla famiglia numerosa?Assolutamente no!



Secondo alcuni sedicenti pseudo cattolici sarebbe sbagliato crescere una famiglia molto numerosa.Ci si dovrebbe limitare a pochi figli ,due al massimo,come è oggi di moda.Per giustifcare questa mentalità, non cattolica e condannata dagli ultimi Papi, si sono inventati addirittura un orrendo termine,:"l'apertura alla vita indiscriminata".Un modo di dire sbagliato contraddittorio,non certo dettato dalla fede cattolica.

Si tratta evidentemente di un ragionamento contraddittorio,falso.Per un vero cattolico non esiste apertura alla vita indiscriminata perchè ogni vita umana è sempre, in ogni caso, un dono di Dio,mai un problema da evitare.La vita è una benedizione di Dio,non può essere mai un qualcosa di negativo.Aprirsi alla trasmissione della vita significa aprirsi a Dio,alla sua paternità,alla sua attività creatrice, non può mai essere considerata indiscriminata.Siamo dunque di fronte ad un sofisma senza senso,dettato da malafede e ignoranza.

Mi piacerebbe chiedere ,a chi ha detto questa scemenza,quale sarebbe il criterio corretto dell'apertura alla vita?In Italia,mancano all'appello, milioni di bambini ,non nati a causa dell'aborto,della contraccezione,
purtroppo anche in ambito cattolico.Siamo il paese del mondo meno prolifco.Come ha evidenziato la Conferenza Episcopale Italiana,la maggior parte delle famiglie, ha massimo due figli e ciò sta causando un disastro demografico.Sono rare le famiglie che hanno tre o più figli.E' evidente dunque che ,se c'è qualcosa di indiscriminato ,è stata la mentalità della stragrande maggioranza delle coppie che ci ha condotto alla denatalità. Si parla di suicidio demografico,non perchè ci si è aperti troppo alla vita ma per il contrario cioè perchè non si sono fatti abbastanza figli.Ciò causerà  gravi problemi sociali.

Quindi il criterio giusto per l'apertura alla vita, non è certo quello adottato dalla nostra società nè quello seguito da tanti coniugi anche cattolici,nè quello suggerito da certi blog falsamente cattolici.Non hanno certo aiutato certi consigli sbagliati dispensati da, non  pochi Sacerdoti, in sede di confessione, nè da certi cattolici o sedicenti tali.

Chiediamo a questi critici della famiglia numerosa quale sarebbe il numero di figli coerente con
il "cattolicesimo".Quale sarebbe l'apertura alla vita  non indiscriminata?Quella  forse adottata dalle famiglie composte da un solo figlio o al massimo due?

Mi piacerebbe inoltre chiedere a costroro come spiegano il fatto che ,gli ultimi tre Papi, hanno invitato,
insistentemente ,ad essere più prolifici e fecondi?La stessa crisi economica,secondo alcuni economisti ,è proprio dovuta alla scarsa natalità dei paesi più sviluppati e questo smentirebbe la falsa tesi che vorrebbe migliori condizioni economiche con una minore natalità

Su questo tema,in ambito cattolico,sono stati fatti degli errori madornali.Solo ora ci si accorge che certe idee sono sbagliate ed hanno condotto al disastro presente.

Lo abbiamo già detto diverse volte che molti si riempiono la bocca di tradizionalismo,di difesa del "vero" cattolicesimo ma nei fatti,sul tema della vita,sono uguali a tante persone secolarizzate,nemiche della vita e della Chiesa.Non esitiamo a dire che il modo ragionare di alcuni che,pur si dicono cattolici ,contrasta con l'insegnamento del Magistero ed è figlio della secolarizzazione,di una mentalità utilitaristica,egoistica,non cristiana.

Il concetto di procreazione responsabile,per alcuni,viene considerato sotto il solo aspetto della regolazione della natalità ma l'Enciclica Humanae Vitae,vera pietra miliare su questo tema,è chiarissima e illustra bene che,in realtà,si tratta di un concetto molto più ampio.

Il Magistero della Chiesa non ha mai insegnato che si dovevano fare pochi figli.La Chiesa ha sempre considerato la famiglia numerosa come qualcosa di positivo come si legge nel CCC e nella Sacra Scrittura.

Catechismo della Chiesa Cattolica

Il dono del figlio

2373 La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50].

Leggiamo anche quanto scritto nella Costituzione Dogmatica del Concilio Vaticano II Gaudium et Spes:

"50. La fecondità del matrimonio

Il matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il dono più eccellente del matrimonio e contribuiscono grandemente al bene dei genitori stessi. Dio che disse: « non è bene che l'uomo sia solo» (Gn 2,18) e «che creò all'inizio l'uomo maschio e femmina » (Mt 19,4), volendo comunicare all'uomo una speciale partecipazione nella sua opera creatrice, benedisse l'uomo e la donna, dicendo loro: «crescete e moltiplicatevi» (Gn 1,28). Di conseguenza un amore coniugale vero e ben compreso e tutta la struttura familiare che ne nasce tendono, senza trascurare gli altri fini del matrimonio, a rendere i coniugi disponibili a cooperare coraggiosamente con l'amore del Creatore e del Salvatore che attraverso di loro continuamente dilata e arricchisce la sua famiglia.I coniugi sappiano di essere cooperatori dell'amore di Dio Creatore e quasi suoi interpreti nel compito di trasmettere la vita umana e di educarla; ciò deve essere considerato come missione loro propria.E perciò adempiranno il loro dovere con umana e cristiana responsabilità e, con docile riverenza verso Dio, di comune accordo e con sforzo comune, si formeranno un retto giudizio: tenendo conto sia del proprio bene personale che di quello dei figli, tanto di quelli nati che di quelli che si prevede nasceranno; valutando le condizioni sia materiali che spirituali della loro epoca e del loro stato di vita; e, infine, tenendo conto del bene della comunità familiare, della società temporale e della Chiesa stessa. Questo giudizio in ultima analisi lo devono formulare, davanti a Dio, gli sposi stessi. Però nella loro linea di condotta i coniugi cristiani siano consapevoli che non possono procedere a loro arbitrio, ma devono sempre essere retti da una coscienza che sia con forme alla legge divina stessa; e siano docili al magistero della Chiesa, che interpreta in modo autentico quella legge alla luce del Vangelo.Tale legge divina manifesta il significato pieno dell'amore coniugale, lo protegge e lo conduce verso la sua perfezione veramente umana.Così quando gli sposi cristiani, fidando nella divina Provvidenza e coltivando lo spirito di sacrificio (117), svolgono il loro ruolo procreatore e si assumono generosamente le loro responsabilità umane e cristiane, glorificano il Creatore e tendono alla perfezione cristiana.Tra i coniugi che in tal modo adempiono la missione loro affidata da Dio, sono da ricordare in modo particolare quelli che, con decisione prudente e di comune accordo, accettano con grande animo anche un più grande numero di figli da educare convenientemente (118).Il matrimonio tuttavia non è stato istituito soltanto per la procreazione; il carattere stesso di alleanza indissolubile tra persone e il bene dei figli esigono che anche il mutuo amore dei coniugi abbia le sue giuste manifestazioni, si sviluppi e arrivi a maturità. E perciò anche se la prole, molto spesso tanto vivamente desiderata, non c'è, il matrimonio perdura come comunità e comunione di tutta la vita e conserva il suo valore e la sua indissolubilità".