lunedì 15 settembre 2014

Parliamo per l'ennesima volta dell'apertura alla vita.




                                                                                                               
San Pio da Pietrelcina

Fr Bernard Haring teologo redentorista




Siamo nell'imminenza del Sinodo sulla famiglia che si terrà il prossimo ottobre.Le famiglie oggi si trovano ad affrontare diverse difficoltà di diversa natura.Problemi economici,ma non solo,la crisi ha colpito soprattutto le famiglie numerose.Ma è anche l'istituto del matrimonio cristiano in se stesso ad essere in forte crisi e i divorzi sono in aumento anche tra i cattolici praticanti.I matrimoni in chiesa sono in drastico calo,mentre aumentano le libere convivenze anche tra i cattolici.La natalità poi è calata vertiginosamente fino a fare dell'Italia il fanalino di coda del mondo.Tutto il continente europeo è in forte denatalità,la famiglia numerosa è diventata una rarità,quasi un disvalore,un tabù qualcosa da evitare,che scandalizza,che indigna.Qualcosa da stupidi ignoranti,da selvaggi arretrati.Sono crollati ormai i tabù sessuali di ogni genere,l'aborto è ritenuto ormai cosa da niente e non indigna più nessuno e anche i cattolici si sono assuefatti ormai all'andazzo.L'unica cosa che indigna,anche alcuni pseudo cattolici, è la famiglia numerosa.Il coraggio di qualcuno ,di mettere al mondo una famiglia molto numerosa,infastidisce,
irrita,scandalizza e fa gridare qualcuno ai problemi dell'ecosistema.Qualche altro ben pensante invoca il senso della misura,ci chiediamo quale senso della misura ci sia stato nella nostra società dato che siamo alla  natalità zero e ultimamente la Conferenza Episcopale Italiana ha parlato di disastro demografico per l'Italia che causerà notevoli problemi sociali in un paese che sta invecchiando.

Vorremmo riproporre,per l'ennesima volta,l'insegnamento della Chiesa sull'apertura alla vita dato che circola molta confusione anche,purtroppo, tra i Sacerdoti in sede di confessione e talvolta si assiste a consigli  non in linea con il Magistero della Chiesa.Non pochi Sacerdoti sono favorevoli o quantomeno tolleranti verso la contraccezione.Ribadiamo che la contraccezione è peccato mortale in quanto è un grave disordine morale.E' un atto che perverte l'ordine naturale stabilito da Dio.Non esiste nessun caso per cui è lecito regolare la natalità attraverso la contraccezione ,benchè grave.

Vorrei anche smentire quanto detto più volte dalla pseudo teologa Maria Guarini,che scrive dietro nick di
"Mic" sul blog filotradizionalista "chiesa e post concilio",Secondo questa signora,il concetto di apertura alla vita non si limiterebbe al tema della sessualità e procreazione umana,ma anche ad una generica apertura alla natura,al creato,una sorta di ambientalismo.Diciamo con chiarezza che questa interpretazione è del tutto falsa,arbitraria,inventata dalla vivida fantasia di questa signora.Il suo discorso non poggia su alcun documento del Magistero infatti la Signora Guarini,si guarda bene dal citare alcun documento magisteriale a supporto di quanto dice,perchè non esiste.

QUESTA E' CIALTRONERIA,IPOCRISIA!

Per rendersene conto è sufficiente ricordare le prime parole della Enciclica del prossimo beato Paolo VI intitolata Humanae Vitae.Proprio per evitare equivoci Papa Paolo VI iniziò l'Enciclica con le seguenti parole:

" Il gravissimo dovere di trasmettere la vita umana...".


Si parla su alcuni blog di apertura alla vita indiscriminata,di procreazione irresponsabile.Siamo veramente al ridicolo al paradosso più becero.In un Italia fanalino di coda per la natalità si osa criticare chi invece ha il coraggio di fare molti figli.Pur di criticare il Cammino si arriva a negare l'evidenza che dimostra che,se siamo alla denatalità,sono stati fatti degli errori pastorali, e culturali.

 Eppure la HV è chiarissima infatti al punto 10 afferma: 


"10. Perciò l’amore coniugale richiede dagli sposi che essi conoscano convenientemente la loro missione di paternità responsabile, sulla quale oggi a buon diritto tanto si insiste e che va anch’essa esattamente compresa. Essa deve considerarsi sotto diversi aspetti legittimi e tra loro collegati. In rapporto ai processi biologici, paternità responsabile significa conoscenza e rispetto delle loro funzioni: l’intelligenza scopre, nel potere di dare la vita, leggi biologiche che riguardano la persona umana. In rapporto alle tendenze dell’istinto e delle passioni, la paternità responsabile significa il necessario dominio che la ragione e la volontà devono esercitare su di esse. In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita. Paternità responsabile comporta ancora e soprattutto un più profondo rapporto all’ordine morale chiamato oggettivo, stabilito da Dio e di cui la retta coscienza è vera interprete.L’esercizio responsabile della paternità implica dunque che i coniugi riconoscano i propri doveri verso Dio, verso se stessi, verso la famiglia e verso la società, in una giusta gerarchia dei valori. Nel compito di trasmettere la vita, essi non sono quindi liberi di procedere a proprio arbitrio, come se potessero determinare in modo del tutto autonomo le vie oneste da seguire, ma, al contrario, devono conformare il loro agire all’intenzione creatrice di Dio, espressa nella stessa natura del matrimonio e dei suoi atti, e manifestata dall’insegnamento costante della chiesa".

Come si può leggere l'esercizio della procreazione responsabile non significa solo usare i metodi naturali per fare meno figli possibili.La HV non invita a fare pochi figli,come invece è avvenuto.Ma afferma che,procreazione responsabile,può voler dire anche la decisione ponderata e generosa di allevare una famiglia numerosa.Il senso dell'Enciclica in molti ambienti ,anche cattolici, è stata completamente travisato.

Al punto 11 la stessa HV afferma:

"Ma, richiamando gli uomini all’osservanza delle norme della legge naturale, interpretata dalla sua costante dottrina, la chiesa insegna che qualsiasi: atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita".
   
Da questi stralci della HV quindi appaiono chiare le seguenti cose:

1)Qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita.Quindi è assolutamente da escludere,l'aborto diretto anche se procurato per ragioni terapeutiche;

2)E' da esculdere poi la sterilizzazione diretta, sia perpetua che temporanea, tanto dell’uomo che della donna;

3) E altrettanto esculso ogni azione che, in previsione dell’atto coniugale(pillola contraccettiva)o nel suo compimento(preservativo,spirale,etc) nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione.

Qualcuno invoca la liceità,in qualche caso dell'uso della contraccezione ma sempre la HV afferma:

"Né, a giustificazione degli atti coniugali resi intenzionalmente infecondi, si possono invocare, come valide ragioni:che bisogna scegliere quel male che sembri meno grave o il fatto che tali atti costituirebbero un tutto con gli atti fecondi che furono posti o poi seguiranno,e quindi ne condividerebbero l’unica e identica bontà morale. In verità, se è lecito, talvolta, tollerare un minor male morale al fine di evitare un male maggiore o di promuovere un bene più grande, non è lecito, neppure per ragioni gravissime, fare il male, affinché ne venga il bene, cioè fare oggetto di un atto positivo di volontà ciò che è intrinsecamente disordine e quindi indegno della persona umana, anche se nell’intento di salvaguardare o promuovere beni individuali, familiari o sociali. È quindi errore pensare che un atto coniugale, reso volutamente infecondo, e perciò intrinsecamente non onesto, possa essere coonestato dall’insieme di una vita coniugale feconda".


Con questo vogliamo forse affermare che sia impedito regolare la natalità quando vi fossero motivi gravi e seri.I criteri, motivi per i quali è lecito regolare la natalità sono indicati dalla stessa HV a indicarlo.L'aspetto della regolazione della natalità si deve esercitare tenendo conto delle condizioni fisiche, economiche,psicologiche,sociali.Quindi gli sposi debbono tenere conto delle condizioni economiche,della salute fisica e psicologica,ma anche dei problemi sociali.A nostro modestissimo parere quest'ultimo elemento è stato trascurato,"privatizzando"la regolazione della natalità ritenedolo un affare privato della coppia che non riguarda la società.Si è fatto consistere il concetto di procreazione responsabile  in una visione ristretta all'uso tecnico dei metodi naturali per evitare la contraccezione.Molti si sono limitati a pochi figli potendone accoglierne di più,pretendo a pretesto o fraintedendo il concetto di procreazione responsabile e ciò ha contribuito a creare l'attuale situazione.

Non pochi Sacerdoti non condividono e avversano l'insegnamento della Humanae Vitae e per questo in sede di confessione danno consigli errati.Questo modo di fare erroneo trova le sue radici nella sofferta genesi della Humanae Vitae.Proprio in questi giorni ho potuto seguire una ricostruzione storica della genesi di questa  Enciclica,da parte della emittente televisiva dei Francescani dell'Immacolata.C'era un Sacerdote molto bravo che ha tenuto una bellissima relazione.Ha fatto rivelazioni ed affermazioni che sottoscrivo pienamente.Ha rivelato che molta ribellione a questo documento della Chiesa è nata grazie alla commissione preparatoria di studio,voluta dal beato Paolo VI in preparazione alla pubblicazione della Enciclica .Di questa commissione faceva parte il teologo redentorista  tedesco Bernhard Häring che,in quel periodo, era considerato il più grande teologo moralista.Era assai favorevole alla contraccezione ed aveva quasi convinto il beato Papa Paolo VI ad accettarla.Il Frate FI ha rivelato che, poco prima della pubblicazione della HV, pare che San Pio da Pietrelcina,inviò un messaggio al Santo Padre pregandolo di non dare approvazione alla contraccezione.Secondo il racconto l'enciclica era stata già scritta e pronta per essere pubblicata.Pare che il Papa abbia ascotato l'ammonimento del santo cappuccino e abbia cambiato il testo della enciclica in senso restritivo e negativo circa la contraccezione.

Ciò diede origine alla ribellione del teologo redentorista il quale,pare che per anni,girò per tutto il mondo per contestare la Humanae Vitae.Da ciò,secondo il Frate FI nasce la confusione e la contestazione ancora presente in tanti Sacerdoti.  

La Chiesa ha mostrato riconoscenza a Kiko,Carmen e al Cammino Neocatecumenale per avere, in questi anni ,combattuto questa mentalità denatalista,purtroppo esistente anche nella Chiesa,che ci sta danneggiando molto.