giovedì 6 marzo 2014

La castità prematrimoniale è un insegnamento cattolico



Cari amici,sulla scia del thread precedente sulla castità prematrimoniale,voglio ricordare un piccolo ma importante documento della Congregazione per la Dottrina della Fede che fa chiarezza su alcune questioni di etica sessuale.

Questo documento fu pubblicato perchè già venti anni fa c'era una certa confusione sulle tematiche della sessualità, tra cui i rapporti prematrimoniali.

Leggiamo quanto dice questo documento.Purtroppo oggi anche tanti cristiani ritengono questa questione secondaria,non più attuale,improponibile per i giovani di oggi.Quanti genitori,che pure si dicono cattolici, non proprongono nè parlano della castità.Oggi,purtroppo,si ha paura di trattare questi temi e si lasciano i figli,i giovani in balia di se stessi,di internet,della televisione o di altro.

La Chiesa invita o genitori ad essere protagonisti della educazione dei figli non spettatori,nè a delegare al altri il compito educativo,o nella migliore delle ipotesi, spettatori impotenti e inermi della vita sregolata dei figli.Secondo il blog "osservatorio sul Cammino neocatecumenale secondo verità"Kiko sarebbe ossessionato dal sesso.Questa è una emerita sciocchezza e chi la dice non si rende conto della stupidaggine che dice.Il Cammino neocatecumenale è tra le poche realtà ecclesiali che  propone coraggiosamante e senza annacquamenti,l'insegnamento della Chiesa sulla morale prematrimoniale..

Le ridicole accuse dell'"osservatorio"hanno il sapore di autogiustificazioni ipocrite ,di pedissequo adeguamento  al lassismo della nostra società permissiva e secolarizzata.Ribadiamo quindi,con chiarezza, che i rapporti prematrimoniali sono peccaminosi.

Un genitore che non fosse chiaro con i figli su questo tema non sarebbe un buon genitore.Un genitore  che non si prende cura della educazione sessuale dei propri figli non li ama veramente.

I genitori hanno un ruolo centarale nella educazione alla castità,quei genitori che non vogliono assumersi questa responsabilità,vengono meno al loro dovere che hanno promesso nel giorno del loro matrimonio.  



:DAL DOCUMENTO PERSONA HUMANA della Congregazione per la Dottrina della Fede

Rapporti prematrimoniali


La presente dichiarazione non intende trattare di tutti gli abusi della facoltà sessuale né di tutto ciò che implica la pratica della castità; essa si propone di richiamare la dottrina della chiesa intorno ad alcuni punti particolari, considerata l'urgente necessità di opporsi a gravi errori e a comportamenti aberranti e largamente diffusi.

Molti oggi rivendicano il diritto all'unione sessuale prima del matrimonio, almeno quando una ferma volontà di sposarsi e un affetto, in qualche modo già coniugale nella psicologia dei soggetti, richiedono questo completamento, che essi stimano connaturale; ciò soprattutto quando la celebrazione del matrimonio è impedita dalle circostanze esterne, o se questa intima relazione sembra necessaria perché sia conservato l'amore.Questa opinione è in contrasto con la dottrina cristiana. secondo la quale ogni atto genitale umano deve svolgersi nel quadro del matrimonio. Infatti, per quanto sia fermo il proposito di coloro che si impegnano in tali rapporti prematuri, resta vero, però, che questi non consentono di assicurare, nella sua sincerità e fedeltà, la relazione interpersonale di un uomo e di una donna e, specialmente di proteggerla dalle fantasie e dai capricci. Ora, è un'unione stabile quella che Gesù ha voluto e che ha restituito alla sua condizione originale, fondata sulla differenza del sesso. «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non separi» (cf. Mt 19,4-6). San Paolo è ancora più esplicito quando insegna che, se celibi e vedovi non possono vivere in continenza non hanno altra scelta che la stabile unione del matrimonio: È meglio sposarsi che ardere» (1 Cor 7,9). Col matrimonio, infatti, l'amore dei coniugi è assunto nell'amore irrevocabile che Cristo ha per la chiesa (cf. Ef 5,25-32), mentre l'unione dei corpi nell'impudicizia(12) contamina il tempio dello Spirito santo, quale è divenuto il cristiano. L'unione carnale, dunque, non è legittima se tra l'uomo e la donna non si è instaurata una definitiva comunità di vita.Ecco ciò che ha sempre inteso e insegnato la chiesa,(13) trovando, peraltro, nella riflessione degli uomini e nelle lezioni della storia un accordo profondo con la sua dottrina.L'esperienza ci insegna che, affinché l'unione sessuale possa rispondere veramente alle esigenze della finalità, che le è propria dell'umana dignità, l'amore deve trovare la sua salvaguardia nella stabilità del matrimonio. Queste esigenze richiedono un contratto matrimoniale sancito e garantito dalla società, tale da instaurare uno stato di vita di capitale importanza, sia per l'unione esclusiva dell'uomo e della donna, sia anche per il bene della loro famiglia e della comunità umana. Il più delle volte, infatti, accade che le relazioni prematrimoniali escludono la prospettiva della prole. Ciò che viene presentato come un amore coniugale non potrà, come dovrebbe essere, espandersi in un amore paterno e materno; oppure, se questo avviene, risulterà a detrimento della prole, che sarà privata dell'ambiente stabile, nel quale dovrebbe svilupparsi per poter in esso trovare la via e i mezzi per il suo inserimento nell'insieme della società.Il consenso che si scambiano le persone, che vogliono unirsi in matrimonio, deve, perciò, essere esternamente manifestato e in modo che lo renda valido dinanzi alla società. Quanto ai fedeli, è secondo le leggi della chiesa che essi devono esprimere il loro consenso all'instaurazione di una comunità di vita coniugale, consenso che farà del loro matrimonio un sacramento di Cristo

La stessa istruzione più avanti invita i genitori ad educare i figli alla castità:



"I genitori per primi, come anche gli educatori della gioventù, si sforzeranno di condurre, mediante un'educazione integrale, i loro figli e i loro allievi alla maturità psicologica, affettiva e morale quale conviene alla loro età. Essi daranno loro, a questo scopo, un'informazione prudente e adatta alla loro volontà ai costumi cristiani non soltanto con i consigli, ma soprattutto con l'esempio della loro propria vita, con l'aiuto di Dio ottenuto mediante la preghiera. Sapranno anche proteggerli dai tanti pericoli che i giovani neppure sospettano".