sabato 18 maggio 2013

Vieni Spirito Santo




Cari amici siamo nel giorno della Pentecoste e invochiamo la discesa dello Spirito Santo sulla Chiesa,sul Papa,sui Cardinali,Vescovi,su quanti hanno il potere,su ognuno di noi.Invochiamo anche che illumini gli "osservatori"perchè li faccia uscire dalla loro superbia ottusa,dalla loro cecità.Preghiamo  perchè gli "osservatori" possano vedere l'opera che lo Spirito Santo sta attuando attraverso il Cammino Neocatecumenale e tante altre realtà ecclesiali.

Oggi e domani ci sarà ’incontro dei movimenti ecclesiali con il Papa.Ci sarà anche l'Arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.Sono circa 150 le differenti realtà ecclesiali (movimenti, nuove comunità, associazioni e aggregazioni) che saranno rappresentate in quello che si prevede sarà l’evento più “di massa” dell’Anno della fede, a cui affluiranno da ogni continente. “Io credo! Aumenta in noi la fede”, lo slogan dell’iniziativa, che vuole essere «un momento di incontro, di preghiera, di condivisione e di ascolto» per «riprendere con altrettanta forza e motivazione il cammino della nuova evangelizzazione» incominciato 50 anni fa con il Concilio.

In questo giorno vogliamo ricordare ai nostri amici "osservatori" ,che si sentono dei super cristiani,sempre in cattedra e con il dito puntato, le parole del Papa dette nell'omelia nella residenza Santa Marta qualche giorno fa:


"Con la sua testimonianza di verità il cristiano deve «dar fastidio» alle «nostre strutture comode», anche a costo di finire «nei guai», perché animato da una «sana pazzia spirituale» per tutte «le periferie esistenziali». Sull’esempio di san Paolo, che passava «da una battaglia campale a un’altra», i credenti non devono rifugiarsi «in una vita tranquilla» o nei compromessi: oggi nella Chiesa ci sono troppo «cristiani da salotto, quelli educati», «tiepidi», per i quali va sempre «tutto bene», ma che non hanno dentro l’ardore apostolico. È un forte appello alla missione — non solo nelle terre lontane ma anche nelle città... Ma tutta la vita di Paolo era di battaglia campale in battaglia campale, di persecuzione in persecuzione.Una vita con tante prove, perché anche il Signore aveva detto che questo sarebbe stato il suo destino»; un destino «con tante croci, ma lui va avanti; lui guarda il Signore e va avanti».E «Paolo dà fastidio: è un uomo che con la sua predica, con il suo lavoro, con il suo atteggiamento dà fastidio perché proprio annuncia Gesù Cristo. E l’annuncio di Gesù Cristo alle nostre comodità, tante volte alle nostre strutture comode, anche cristiane, dà fastidio. Il Signore sempre vuole che noi andiamo più avanti, più avanti, più avanti». Vuole «che noi non ci rifugiamo in una vita tranquilla o nelle strutture caduche. E Paolo, predicando il Signore, dava fastidio. Ma lui andava avanti, perché aveva in sé quell’atteggiamento tanto cristiano che è lo zelo apostolico. Aveva proprio il fervore apostolico. Non era un uomo di compromesso. No! La verità: avanti! L’annuncio di Gesù Cristo: avanti! Ma questo non era soltanto per il suo temperamento: era un uomo focoso.Anche il Signore s’immischia nella vicenda, perché proprio dopo questa battaglia campale, la notte seguente, dice a Paolo: coraggio! Va’ avanti, ancora di più! È proprio il Signore che lo spinge ad andare avanti: “Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma fra parentesi, a me piace che il Signore si preoccupi di questa diocesi fin da quel tempo: siamo privilegiati!Lo zelo apostolico non è un entusiasmo per avere il potere, per avere qualcosa. È qualcosa che viene da dentro e che lo stesso Signore vuole da noi: cristiano con zelo apostolico. E da dove viene questo zelo apostolico? Viene dalla conoscenza di Gesù Cristo. Paolo ha trovato Gesù Cristo, ha incontrato Gesù Cristo, ma non con una conoscenza intellettuale, scientifica — è importante perché ci aiuta — ma con quella conoscenza prima, quella del cuore, dell’incontro personale. La conoscenza di Gesù che mi ha salvato e che è morto per me: quello proprio è il punto della conoscenza più profonda di Paolo. E quello lo spinge a andare avanti, annunciare Gesù».Ecco allora che per Paolo «non ne finisce una che ne incomincia un’altra.È sempre nei guai, ma nei guai non per i guai, ma per Gesù: annunciando Gesù, le conseguenze sono queste! La conoscenza di Gesù Cristo fa che lui sia un uomo con questo fervore apostolico. È in questa Chiesa e pensa a quella, va in quella e poi torna a questa e va all’altra. E questa è una grazia. È un atteggiamento cristiano il fervore apostolico, lo zelo apostolico».Papa Francesco ha poi fatto riferimento agli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola, suggerendo la domanda: «Ma se Cristo ha fatto questo per me, cosa devo fare io per Cristo?». E ha risposto: «Il fervore apostolico, lo zelo apostolico si capisce soltanto in un’atmosfera di amore: senza l’amore non si capisce perché lo zelo apostolico ha qualcosa di pazzia, ma di pazzia spirituale, di sana pazzia. E Paolo aveva questa sana pazzia». «Chi custodisce proprio lo zelo apostolico — ha proseguito il Pontefice — è lo Spirito Santo; chi fa crescere lo zelo apostolico è lo Spirito Santo: ci dà quel fuoco dentro per andare avanti nell’annuncio di Gesù Cristo. Dobbiamo chiedere a lui la grazia dello zelo apostolico». E questo vale «non soltanto per i missionari, che sono tanto bravi. In questi giorni ho trovato alcuni: “Ah padre, è da sessant’anni che sono missionario nell’Amazzonia”. Sessant’anni e avanti, avanti! Nella Chiesa adesso ce ne sono tanti e zelanti: uomini e donne che vanno avanti, che hanno questo fervore. Ma nella Chiesa ci sono anche cristiani tiepidi, con un certo tepore, che non sentono di andare avanti, sono buoni. Ci sono anche i cristiani da salotto. Quelli educati, tutto bene, ma non sanno fare figli alla Chiesa con l’annuncio e il fervore apostolico».Il Papa ha invocato quindi lo Spirito Santo perché «ci dia questo fervore apostolico a tutti noi; ci dia anche la grazia di dar fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la grazia di andare avanti verso le periferie esistenziali. La Chiesa ha tanto bisogno di questo! Non soltanto in terra lontana, nelle Chiese giovani, nei popoli che ancora non conoscono Gesù Cristo. Ma qui in città, in città proprio, hanno bisogno di questo annuncio di Gesù Cristo. Dunque chiediamo allo Spirito Santo questa grazia dello zelo apostolico: cristiani con zelo apostolico. E se diamo fastidio, benedetto sia il Signore. Avanti, come dice il Signore a Paolo: “Coraggio!”.

Cari amici "osservatori"avete letto le parole del Papa?Ascoltatele!Basta cristiani che vogliono la vita comoda,salottieri,borghesi che si rifugiano nella vita tranquilla delle strutture comode,facendo consistere il loro cristianesimo nell'apparenza,nel solo partecipare alle celebrazioni.Lasciate la comodità della tastiera del vostro computer.La vostra battaglia contro il Cammino è inutile,dannosa per voi e per chi vi legge,il tempo che dedicate al blog è tempo sprecato.Sarete chiamati a rendere conto di fronte a Dio delle calunnie e menzogne che diffondete.Basta con le bugie,con il cercare di deleggittimare il Cammino,ad ogni costo, di denigrarlo nella speranza di ottenere qualche allontanamento.Basta seminare zizzania,alzare polveroni pretestuosi e falsi.