domenica 19 maggio 2013

Chi si inginocchia a Messa è più cattolico di chi rimane in piedi?


Vergine orante


Cari amici un argomento molto gradito agli "osservatori"è quello di inginocchiarsi alla Messa.Secondo loro i neocatecumeni sbagliano perchè non si inginocchiano durante la Messa ,alla consacrazione e alla comunione.Secondo loro il "vero cattolico"avrebbe il dovere di inginocchiarsi e se non lo fa non adora Gesù realmente presente nelle specie eucaristiche.Il nostro caro apostata,rivolgendosi ai neocatecumeni piccoli e semplici,che io aspetto ancora di capire chi siano,affermava che lui dopo aver lasciato il cammino ha imparato che il vero modo di stare alla Messa è quello in ginocchio.Ma è proprio così?Pregare in piedi è sbagliato?Stare in ginocchio è più cattolico?E' più fedele alla tradizione cattolica?

Niente affatto cari amici!Ambedue i modi di pregare alla Messa vanno bene,ma se vogliamo essere precisi e stare al dato storico il modo più antico è quello in piedi.La preghiera in ginocchio è stata introdotta certamente in un periodo successivo la posizione originaria all'Eucarestia era quella eretta .Nella Chiesa del primo millennio non solo non ci si inginocchiava alla Messa ma era addirittura proibito.In genere gli "osservatori"per provare che lo stare in ginocchio sarebbe il modo migliore di adorare il Signore,citano la lettera ai Filippesi:

Lettera ai Filippesi 2.10-12

"perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre".


Sappiamo infatti che il Canone 20 del Concilio di Nicea(325 d.C) proibisce la preghiera in ginocchio nelle domeniche e in Pentecoste,chiediamo agli "osservatori"come mai ai Padri del Concilio di Nicea sia sfuggito questo passo della Lettera ai Fippesi?

Concilio di Nicea Canone 20

"XX. Che non si debba, nei giorni di domenica e di Pentecoste, pregare in ginocchio.

Poiché vi sono alcuni che di domenica e nei giorni della Pentecoste si inginocchiano, per una completa uniformità è sembrato bene a questo santo sinodo che le preghiere a Dio si facciano in piedi".

Dunque  lo stare in piedi, nel giorno del Signore, è il completo riconoscimento della Risurrezione: il fedele che prega o partecipa all’azione liturgica della domenica rimanda fisicamente, nel suo stare in piedi, alla Risurrezione del Signore.Gli "osservatori"pensano che stare in piedi all'Eucarestia sia una innovazione conciliare o protestante ma ha una tradizione di ben 16 secoli appartiene quindi alla tradizione più antica della Chiesa.

Un ottimo liturgista che scrive su Vita Pastorale,Don Silvano Sirboni,al proposito del fatto di pregare in piedi dice quanto segue:

La liturgia è «luogo educativo e rivelativo» della fede attraverso i segni (cf CVMC 49; SC 2, 7 e 33). I gesti e gli atteggiamenti del corpo nella liturgia manifestano la fede della Chiesa e non semplicemente la nostra personale devozione. La liturgia è teologia celebrata; per questo deve restare ben distinta dalla pietà popolare. Nella celebrazione liturgica i battezzati esprimono una realtà che va ben oltre la loro situazione personale. Nella liturgia, e in modo sommo nella messa, noi preghiamo «per Cristo, con Cristo e in Cristo», cioè come membra del suo corpo. Con il battesimo noi siamo risorti con Cristo e per quel "carattere" indelebile che il lavacro e l’unzione hanno impresso in noi, davanti a Dio noi preghiamo sempre come figli nel Figlio e non come schiavi, nonostante tutte le nostre debolezze e ferite. Nella celebrazione liturgica l’assemblea è immagine della nuova Gerusalemme, dei beati che stanno «tutti in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide» (Ap 7,9).

Cosa insegnavano i Padri della Chiesa a tale proposito?Leggiamo quanto diceva il grande Sant'Ireneo.S.Ireneo di Lione è un grande padre della Chiesa che ci ha riportato la prassi liturgica della Chiesa delle origini dei primi secoli.Questo Padre della Chiesa naque nell'Asia Minore,era quindi orientale,e morì martire a Roma,sotto l'Imperatore Marco Aurelio.Conobbe quindi  sia la tradizione orientale che quella occidentale.E' pertanto un testimone molto autorevole della prassi liturgica più antica.Ebbene S.Ireneo ci informa,non solo,che i primi cristiani certamente non si inginocchiavano all'Eucarestia:

"L’uso di non piegare le ginocchia nel giorno del Signore è un simbolo della risurrezione attraverso la quale, grazie a Cristo, noi siamo liberati dai peccati e dalla morte, che da lui stesso è stata messa a morte". (Cf M. Righetti, Storia liturgica I, 373-376).

Nello stesso libro(pag.373,376) si dice anche quanto segue e prego apostata e gli altri "osservatori" di informarsi meglio prima di fare certe affermazioni:

"L’atteggiamento in ginocchio appartiene per lo più alla preghiera privata, quando prevale il peso della nostra povertà, dei nostri peccati.Lo stare in ginocchio, che è l’atteggiamento più consono e significativo della preghiera privata, ha preso il sopravvento durante la messa da quando si incominciò a perdere la consapevolezza che chi celebra è l’assemblea dei fedeli (Cnf CCC 1140-1141) e il popolo, anche a causa della lingua, finì per dedicarsi alle devozioni private mentre il sacerdote «diceva la sua messa» (cf J. A. Jungmann, Missarum Sollemnia I, 201-203).È significativo che gli inginocchiatoi siano apparsi nelle nostre chiese soltanto a partire dalla fine del XVI sec. (cf ivi, 369-370)".

Don Sirboni continua dicendo:

"Con tutto ciò non possiamo prescindere totalmente dalla consuetudine liturgica che sta immediatamente alle nostre spalle, né ignorare la sensibilità che in questi secoli si è radicata nei fedeli. Pertanto, con saggezza il Messale Romano prevede che con molta libertà ci si possa mettere in ginocchio alla messa durante la consacrazione «a meno che lo impediscano lo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi.Quelli che non si inginocchiano alla consacrazione facciano un profondo inchino mentre il sacerdote genuflette dopo la consacrazione» (
OGMR 43).

Il dettato e il tono di questa norma, nel rispetto anche di altre tradizioni a questo riguardo, non autorizza nessuno a misurare la devozione dallo stare o meno in ginocchio, in particolare durante la consacrazione.
                                                                    
Purtroppo da qualche tempo a questa parte succede che alcune persone si mettano in ginocchio anche in momenti liturgici dove questo atteggiamento non è previsto con evidente scopo polemico.Il che è del tutto fuori luogo e per niente segno di devozione, dimenticando che a messa si va per fare comunione e che «l’atteggiamento comune del corpo, da osservarsi da tutti i partecipanti, è segno dell’unità dei membri della comunità cristiana per la sacra liturgia: manifesta infatti e favorisce l’intenzione e i sentimenti dell’animo di coloro che partecipano» (OGMR 42).

Caro apostata e cari "osservatori"se vi informaste meglio prima di parlare evitereste di dire tante scemenze.Ambedue i modi sono validi ma se vogliamo essere seri e stare alla tradizione cattolica,il modo più confacente alla Tradizione è quello di rimanere in piedi.Voi invece vi sentite più cattolici perchè vi inginocchiate ma vi sbagliate di grosso.