mercoledì 15 maggio 2013

L'Eucarestia è un sacrificio ma in che senso?





Cari amici e fratelli spesso si sente parlare con grade retorica e demagogia,da parte degli "osservatori"di Messa come sacrificio e che  un comportameto gioioso sarebbe fuori luogo non adatto.Il novello teologo,liturgista apostata ci ha "illuminato"dicendoci che l'altare va messo in alto perchè rappresenta il golgota.Non so dove abbia tratto questa definizione,
malgrado le mie ricerche,non ho trovato da nessuna parte.L'altare cattolico ha tante definizioni ma quella di Golgota mi mancava.Ho l'impressione che gli "osservatori"pensino che la Messa sia il "funerale" di Gesù

E' certo che la Messa ha un profondo valore sacrificale,d'altronde è San Paolo stesso nella prima lettera ai Corinti a dichiararlo:

"1Corinzi 10,16-21



16 il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? 17 Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. 18 Guardate Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l'altare?19 Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? 20 No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; 21 non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni".

Anzitutto vorrei far notare il passaggio in cui l'Apostolo afferma che nutrendoci del Corpo di Cristo diventiamo un corpo solo.San Paolo afferma:"Noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane".Da queste parole emerge tutta la pretestuosità della polemica degli "osservatori"sulla modalità in cui si fa la comunione nelle celebrazioni CNC.Nutrendoci del Corpo e Sangue di Cristo siamo un solo corpo, la comunione viene sempre fatta insieme non ha alcuna importanza chi prende materialmente l'Ostia prima o dopo.Si tratta quindi di una polemica pretestuosa e speciosa.Ma questo passo di San Paolo afferma chiaramente che l'Eucarestia è un sacrificio.

Ma in che modo la Messa è un sacrificio?In che senso si riattualizza la passione e morte di Gesù?Ho la chara impressione che gli "osservatori"non abbiano ben capito il valore sacrificale della Messa e ne parlino in modo retorico e demagogico.

Nella Santa Eucarestia Gesù si consegna nuovamente alla morte?

  
 
Non è corretto dire che Cristo "si riconsegna nuovamente alla morte" perchè Cristo è morto una volta per tutte, come più volte ricorda la lettera agli Ebrei:

"Lettera agli Ebrei 9,28

così Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza".

Allora in che modo Cristo perpetua il suo sacrificio?


I nostri incontri con Cristo sono sempre incontri col Cristo glorioso, risorto dai morti e che siede alla destra del Padre. Ovviamente nell’Eucaristia non facciamo finta che il Signore muoia di nuovo e poi risorga ma ci incontriamo col Cristo glorioso nel quale sono presenti tutte le azione della sua vita, dal concepimento all’Ascensione.

Nell’Eucaristia Egli ci rende contemporanei a tutte le sue azioni salvifiche. Sotto questo aspetto non siamo meno fortunati dei pastori, dei magi, delle persone che hanno ascoltato la sua parola e sono state oggetto dei suoi miracoli. Ma in modo tutto particolare nell’Eucaristia Egli rende contemporaneo a noi l’evento della sua passione e della sua morte.E questo lo fa attraverso le parole consacratorie (questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi... questo è il mio sangue versato per voi... in remissione dei peccati) e il rito della consacrazione (per san Tommaso la consacrazione separata del corpo e del sangue del Signore rimanda alla reale separazione avvenuta sulla croce tra il corpo e il sangue del Signore a motivo della sua morte).Quando si partecipa alla Messa, dunque, si è chiamati a vivere come protagonisti l’evento della passione e della morte del Signore. Egli ha voluto rendere contemporaneo questo evento ad ogni uomo.

Mi pare opportuno a questo punto riportare le belle espressioni di Giovanni Paolo II in Ecclesia de Eucharistia:

"Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito (1 Cor 11,23), istituì il Sacrificio eucaristico del suo corpo e del suo sangue. Le parole dell'apostolo Paolo ci riportano alla circostanza drammatica in cui nacque l'Eucaristia. Essa porta indelebilmente inscritto l'evento della passione e della morte del Signore.Non ne è solo l'evocazione, ma la ri presentazione sacramentale. È il sacrificio della Croce che si perpetua nei secoli. Bene esprimono questa verità le parole con cui il popolo, nel rito latino, risponde alla proclamazione del «mistero della fede» fatta dal sacerdote: «Annunziamo la tua morte, Signore!».La Chiesa ha ricevuto l'Eucaristia da Cristo suo Signore non come un dono, pur prezioso fra tanti altri, ma come il dono per eccellenza, perché dono di se stesso, della sua persona nella sua santa umanità, nonché della sua opera di salvezza. Questa non rimane confinata nel passato, giacché «tutto ciò che Cristo è, tutto ciò che ha compiuto e sofferto per tutti gli uomini, partecipa dell'eternità divina e perciò abbraccia tutti i tempi» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1085).Quando la Chiesa celebra l'Eucaristia, memoriale della morte e risurrezione del suo Signore, questo evento centrale di salvezza è reso realmente presente e «si effettua l'opera della nostra redenzione» (LG 3). Questo sacrificio è talmente decisivo per la salvezza del genere umano che Gesù Cristo l'ha compiuto ed è tornato al Padre soltanto dopo averci lasciato il mezzo per parteciparvi come se vi fossimo stati presenti. Ogni fedele può così prendervi parte e attingerne i frutti inesauribilmente. Questa è la fede, di cui le generazioni cristiane hanno vissuto lungo i secoli" (n. 11).

E quindi appare chiaro che nell'Eucarestia si riattualizza il Sacrificio di Cristo nel senso che il Signore risorto e glorioso si incontra con noi rendendoci contemporanei alla sua passione e morte e resurrezione.La passione di Cristo nella Messa quindi detta "beata"
perchè è incruenta,non violenta anche se reale.Concludo dicendo che ritengo improbaile la spiegazione secondo la quale l'altare sarebbe il simbolo del Golgota dato che non è la sola passione e morte a riattualizzarsi ma anche la resurrezione e glorificazione.

Pertanto non è fuori luogo avere un atteggiamento di gioia nell'Eucarestia.