sabato 12 gennaio 2013

Come si deve compotare un cattolico in politica?

Cari amici dato che c'è un signore che continua a "buttarla in politica",forse pensa che il Cammino Neocatecumenale sia un partito ,vorrei ricordare quanto insegna la Chiesa circa l'impegno dei cattolici in politica.Su questo aspetto c'è una nota dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede.La si può leggere al seguente link:



Dal contenuto  di questa nota dottrinale l'insegnamento della Chiesa appare chiaro: Un cattolico non dovrebbe favorire ,con il proprio voto,quei partiti o singoli  politici che hanno programmi che sono in contrasto con la morale cristiana circa la famiglia,aborto, eutanasia etc .

La Chiesa non da indicazioni di voto,anche perchè,gli attacchi alla famiglia,alla vita sono trasversali nel panorama politico  e vanno dalla destra alla sinistra.Una coscienza cristiana ben formata però,non può e non deve appoggiare programmi chiaramente contrari alla morale cristiana

Offro uno stralcio di questo documento che è molto chiaro e non da adito ad equivoci poi chi vuole capire capisca:

"Dalla Nota Dottrinale ,della Cong.per la Dottrina della Fede ,circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica  

In questo contesto, è necessario aggiungere che la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti. Poiché la fede costituisce come un’unità inscindibile, non è logico l’isolamento di uno solo dei suoi contenuti a scapito della totalità della dottrina cattolica. L’impegno politico per un aspetto isolato della dottrina sociale della Chiesa non è sufficiente ad esaurire la responsabilità per il bene comune. Né il cattolico può pensare di delegare ad altri l’impegno che gli proviene dal vangelo di Gesù Cristo perché la verità sull’uomo e sul mondo possa essere annunciata e raggiunta.Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe,eccezioni o compromesso alcuno, allora l’impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità. Dinanzi a queste esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili, infatti, i credenti devono sapere che è in gioco l’essenza dell’ordine morale, che riguarda il bene integrale della persona. E’ questo il caso delle leggi civili in materia di aborto e di eutanasia (da non confondersi con la rinuncia all’accanimento terapeutico, la quale è, anche moralmente, legittima), che devono tutelare il diritto primario alla vita a partire dal suo concepimento fino al suo termine naturale. Allo stesso modo occorre ribadire il dovere di rispettare e proteggere i diritti dell’embrione umano.Analogamente, devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità, a fronte delle moderne leggi sul divorzio: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale. Così pure la garanzia della libertà di educazione ai genitori per i propri figli è un diritto inalienabile, riconosciuto tra l’altro nelle Dichiarazioni internazionali dei diritti umani. Alla stessa stregua, si deve pensare alla tutela sociale dei minori e alla liberazione delle vittime dalle moderne forme di schiavitù (si pensi ad esempio, alla droga e allo sfruttamento della prostituzione). Non può essere esente da questo elenco il diritto alla libertà religiosa e lo sviluppo per un economia che sia al servizio della persona e del bene comune, nel rispetto della giustizia sociale, del principio di solidarietà umana e di quello di sussidiarietà, secondo il quale «i diritti delle persone, delle famiglie e dei gruppi, e il loro esercizio devono essere riconosciuti».Come non vedere, infine, in questa esemplificazione il grande tema della pace. Una visione irenica e ideologica tende, a volte, a secolarizzare il valore della pace mentre, in altri casi, si cede a un sommario giudizio etico dimenticando la complessità delle ragioni in questione. La pace è sempre «frutto della giustizia ed effetto della carità»;esige il rifiuto radicale e assoluto della violenza e del terrorismo e richiede un impegno costante e vigile da parte di chi ha la responsabilità politica.