venerdì 7 dicembre 2012

La sepoltura cristiana:inumazione e non cremazione




Cari amici vorrei riproporre uno stralcio della convivenza di Inizio Corso del 2007 dedicata al valore salvifico della sofferenza.Si tratta della catechesi di Padre Mario Pezzi.Basta leggere quanto P.Mario insegnò per spazzare via le scemenze ridicole  dette dall'Osservatorio".

La sepoltura cristiana,inumazione e non cremazione



La Chiesa inculca il rispetto per i resti mortali di ogni essere umano,sia per la dignità della persona a cui essi sono appartenuti,sia per l'onore che si deve al corpo  di quanti ,col Battesimo,sono divenuti tempio dello Spirito Santo.Ne è specifica testimonianza la liturgia del rito delle Esequie e nella venerazione delle reliquie dei Santi,che si è sviluppata fin dai primi secoli.Alle ossa di questi ultimi-dice San Paolino da Nola-"mai viene meno la presenza dello Spirito Santo,da cui proviene una viva grazia ai sacri sepolcri(Carme XXI 632-633)"(Udienza Generale G.P II 28 ottobre 1998).

Per contrastare la mentalizzazione sempre più pressante e diffusa ,anche in campo cattolico che spinge a preferire la cremazione alla sepoltura delle spoglie mortali,vediamo quale è stata la posizione della Chiesa in passato e quale è oggi.Farò un brevissimo excursus storico,offrendo un pò di bibliografia per chi volesse approfondire il pensiero della Chiesa.

Inumazione e cremazione

L'inumazione dei cadaveri ,come abbiamo documentato studiando l'argomento presso le varie culture,era praticata quasi ovunque in Israele.La cremazione era praticata solo dagli stranieri :gli israeliti se ne scostano sempre ma il popolo ebraico aveva delle motivazioni ben precise nel rifiutarla;infatti era per essi una modalità sconveniente e non in consonanza con la riverenza dovuta al corpo umano.Mentre al contrario ,bruciare i corpi  era l'oltraggio che veniva inflitto ai grandi delinquenti o ai nemici che si volevano annientare definitivamente.

In seguito ,il maggior incentivo all'inumazione venne ancora nell'epoca apostolica ,cioè nel I sec.d.C.
Nel II secolo d.C. i cadaveri dei cristiani defunti furono sepolti nei terreni delle famiglie nobili divenute cristiane.Le ricerche archeologiche  ci riferiscono i nomi i alcuni cimiteri o "catacombe",Infatti il nome pagano"necropolis"o citta dei morti,che si usava per indicare i luoghi della sepoltura,venne poco a poco sostituito dai cristiani  con il nome cimitero,derivante dal greco "koimào"ossia dormire.

Il pensiero filosofico-teologico della Chiesa primitiva ,purificata dalle persecuzioni,proibiva la cremazione dei cadaveri.Il filo conduttore di questa decisione,che prese radici nella dottrina della Chiesa,fu quell'
aspetto assai ribadito che esponeva chiaramente il tradizionale insegnamento della Chiesa sulla resurrezione dei corpi,l'immortalità dell'anima e la fede nel giudizio finale...

Con la riforma carolingia,Carlo Magno nel Capitulare Paderbrunnense ,del 785,vietava il rito della creamazione considerato pagano,spiccando la pena capitale per tutti coloro che lo praticassero.

Con il Rinascimento,ma specialmente con l'illuminismo,si cominciò a sostenere la cremazione.I motivi basilari originanti quel movimento erano sostanzialmente due:l'igiene e la salute pubblica,con un ulteriore connotazione dettata dall'anticlericalismo di moda:l'odio per la religione.
Una certa laicizzazione del culto cattolico che ne derivò negli anni 1790-92,con la nuova costituzione civile,mirò a staccare il clero francese da Roma e ad asservirlo interamente alla supremazia dello Stato.Le logge massoniche contribuirono alla diffusone di posizioni distorte,cercando con tutti i mezzi possibili di ottenere legalmente che l'incenerimento dei cadaveri fosse sostituito all'allora vigente sistema di inumazione,ma esse consideravano il cristianesimo come "un errore ed il cattolicesimo come un flagello".

La prima società che propagava la cremazione era nata in Inghilterra nel 1874.E in Italia già nel 1882 era sorta una lega o unione di tutte le società che praticavano la cremazione,per conseguirne il fine comune...
Nel 1887 si diffonde una lega internazionale di tutte le società favorevoli alla cremazione.Nei congressi internazionali le società aderenti formularono degli obiettivi:

1°"Proposta di caldeggiare  presso i poteri legislativi un'innovazione di polizia mortuaria,tendente a generalizzare il sistema della cremazione per i resti mortali,già condannati da viete consuetudini.

6°"desiderio che vengano trasportate le urne cinerarie e abolite le tasse relative" 

7°"abolizione della tassa governativa per il trasporto di salme al più vicino crematorio della provincia"

13°"Cremazione dei resti dei caduti di guerra"

14°"Processo tecnico per effettuare sul posto la cremazione delle salme dei caduti al fronte"

PRIME DISPOSIZIONI DELLA SANTA SEDE NEI CONFRONTI DELLA CREMAZIONE

La questione della cremazione dei cadaveri pur non essendo contaria alla Sacra Scrittura,non fu nè risolta nè definita con un dogma di fede.Tuttavia ,l'argomentazione con cui la cremazione veniva proprosta dai suoi sostenitori obbligò il S.Officio ,a dei pronunciamenti.

Nei primi documenti la Santa Sede aveva dichiarato che la cremazione è contraria alla tradizione dei cristiani e il  S.Uffizio ,a tal proposito aveva emanato,decreti,risposte e istruzioni.

Un primo documento sotto forma di decreto Quoad cadaverum cremationes  del  19 maggio 1886,nella maggior parte del suo contenuto ,domanda ai cristiani di conservare l'antica consuetudine del solenne rito dell'inumazione consacrato dalla Chiesa...In un periodo nel quale l'idea di cremazione andava espandendosi ,e in risposta a domande che ponevano molti cristiani in uno stato d'incertezza,l'organo ufficiale della Santa Sede dichiarava che tutte le società con interessi di propaganda anticristiana della cremazione ,e soprattutto le sette massoniche o ad esse associate,incorrono in pene stabilite contro esse...
Pur colorando sotto il pretesto dell'igiene la loro propaganda ,intendevano realmente scalzare dai fedeli la speranza della resurrezione dei corpi  e allontanarli dai pensieri salutari dell'al di là,che la morte -qualunque morte-o suscita o risveglia.

Le sanzioni previste furono la scomunica  e la privazione della sepoltura ecclesiastica.Papa Leone XIII invitata quindi in modo particolare gli Ordinari del luogo a istruire e notificare ai loro fedeli le posizioni della Chiesa...

Nell'ambito della riforma liturgica ,la celebrazione delle esequie per il caso della cremazione venne presa in considerazione come abbiamo appena detto,fin dalla fase preparatoria al Concilio.nel passato ,col diffondersi della cremazione,venivano spesso presentate sul suo conto motivazioni contrarie alla fede nella resurrezione dei morti  e nella vita futura.Per questo la Chiesa l'aveva proibita ai fedeli ,come abbiamo avuto modo di documentare,rifiutando di conseguenza ogni rito liturgico e vietando di seppellire nel camposanto l'urna conetnete le ceneri.La riflessione sulla liturgia ha così portato spontanenamente al ripensamento  ed alla riforma dei riti funebri.

LA RIFORMA DEL CONCILIO:L'ISTRUZIONE "DE CADAVERUM CREMATIONE:PIAM ET CONSTANTEM"

La riforma conciliare intendeva innovare tutta la legislazione precedente ,le disposizioni riguardanti le sanzioni contenute nell'ordinamento della Chiesa e,in modo particolare ,per quanto ci concerne,la sepoltura ecclesiastica ,ed effettivamente ha condotto ad una rivisitazione del CIC del 1917 e raggiunge con il CIC del 1983 dei traguardi altamente innovativi rispetto alla disciplina precedente.Con l'Istruzione "De cadaverum crematione:piam et constamtem", ,sulla cremazione di cadaveri ,emanata il 5 luglio 1963 la  Congregazione del S.Officio ,invita ad usare ogni cura per conservare la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli defunti,in quanto traduce più fedelmente il mistero e la speranza della resurrezione.

                                   DOPO IL CONCILIO VATICANO II


"Fino a ieri,data la mentalità con cui veniva proprugnata,la cremazione doveva presumersi scelta e praticata in opposizione della dottrina della Chiesa,quasi una sfida al senso cristiano della vita e della morte.Oggi la mentalità è cambiata ,e si può presumere che l cosa avvemga per motivo onesti,alieni da scopi antidogmatici ed anticristiani".

In questi ultimi tempi è cambiata radicalmente nelle diverse società anche l'argomentazione con la quale molte persone hanno fatto ricorso alla Sacra Congegazione per ricevere il permesso della cremazione.Un cambiamento radicale nella mentalità delle persone spiega specialmente la mitigazione della precedente disciplina ecclesiastica relativa alla cremazione.Essa è richiesta non certo per odio contro la Chiesa o contro le usanze cristiane. 

Argomenti di natura igienica furono proposti da persone che volevano pratcare la cremazione ,perchè l'inumazione,secondo il loro parere ,era molto pericolosa ala salute pubblica ed all'igiene.I casi di infezioni dell'acqua ,dell'aria,e dei terreni furono un tipo di accusa contro i cimiteri di corpi inumati."E' stato provato speriemntalmente il movimento dei micro-organismi paleogeni nello spessore del suolo ed il passaggio da questo in altri esseri superiori per l'influenza delle falde o vene acquee superficiali".L'esperienza,dunque ,insegna che casi di inquinamento avevano luogo nei cimiteri dove non si ripettava il tempo previsto dalla leggeper effettuare nello stesso posto nuove inumazioni.Infatti si può sempre essere pienamente sicuri che un inquinamento non si possa verificare quando la terra è purificata e pienamente sicuri che un inquinamento non si possa verificare quando la terra è purifcata e protetta dalle piante.Abbastanza recentemente Angelo Colli con esame chimico ha dimostrato che le acque del Campo Verano erano meno inquinate della falda liquida di altri punti della città.

L'argomento di natura igienica favorevole alla cremazione fu addotto dai medici,per i casi in cui degli individui erano stati porattori di certi titpi di malattie infettive,In questi casi solo il fuoco avrebbe distrutto i postumi di esse.

Ripetendo gli stessi argomenti le stesse motivazioni dei documenti precedenti ,il documento giunge ad affermare"La santa madre Chiesa,attenta direttamente al bene spirituale dei fedeli ma non ignara delle altre necessità,decide di ascoltare benignamente queste richieste stabilendo quando segue:"Deve essere usata ogni cura perchè sia fedelmente menatenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli,perciò gli ordinari con opportune istruzioni ed ammonimenti cureranno che il popolo cristiano rifugga dalla cremazione dei cadaveri,e non receda ,se non in casi di vera necessità,
dall'uso dell'inumazione che la Chiesa sempre ritenne e adornò di solenni riti".

Nel gennaio del 1977 la S.Congregazione per i Sacramenti  e per il Culto Divino,in una risposta riguardante la celebrazione delle esequie di coloro che avessero scelto la cremazione del proprio cadavere,dava una soluzione al problema riguardante la celebrazione in Chiesa dei riti esequali in presenza dell'urna con le ceneri...Seguendo la secolare prassi ecclesiale dell'inumazione ,il Dicastero come risposta afferma che non vede opportuno celebrare il rito esequiale,prescritto per la celebrazione in presenza del cadavere del defunto ,sulle sue ceneri.Con questa decisione il Dicastero non vuole condannare la cremazione come una forma di rito delle esequie previsto dalla Chiesa,ma avverte che non si vede opportuna l'applicazione e celebrazione  del rito prescritto per la funzione in presenza del cadavere  del defunto sulle sue ceneri.Le ceneri non esprimono bene come l'intera salma la ricchezza della simbologia prevista dalla liturgiaper sottolineare l'indole Pasquale della sepoltura.

Nel nuovo Codice di Diritto Canonico.si raccomanda la inumazione

Le disposizioni del Diritto Canonico nei confronti della cremazione sono contenuti in modo particolare nel C.1176,comma 3 ,quando,in primo luogo si raccomanda vivamente di conservare la pia consuetudinne di seppellire i corpi dei defunti,senza proibire la cremazione ,e nel canone 1184 comma 1 e 2 dove espressamente vengono negate le esequie ecclesiastiche a coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contarrie alla fede cristiana.

Nel canone 1176 comma 2 vengono descritte le specifiche finalità delle esequie ecclesiastiche:

§2. Le esequie ecclesiastiche, con le quali la Chiesa impetra l'aiuto spirituale per i defunti e ne onora i corpi, e insieme arreca ai vivi il conforto della speranza, devono essere celebrate a norma delle leggi liturgiche.

Tali norme costituiscono il fondamento sicuo e più genuinamente cristiano dell'istituto delle esequie ecclesiatiche quale è andato affermandosi lungo i secoli.E  questo diritto-dovere ,celebrato dai fedeli insieme ai sacerdoti  secondo le leggi liturgiche,esprime profondamente l'indole pasquale    sottolienata già nel Concilio Vaticano II.

Naturalmente le modalità di celebarzione vengono stabilite dalle norme liturgiche.
La litrugia nei suoi atti normativi riguardanti le esequie esprime profondamente il carattere di speranza che scaturisce dal mistero pasquale della morte di Cristo.Ora per ciò che riguarda le esequie ecclesiastiche:

"§3. La Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana".

Non può sfuggire a nessuno il rapporto che lega le esequie ecclesiatiche a quella tipica consuetudine della Chiesa di seppellire i corpi dei defunti ,su cui ci siamo già diffusamente  soffrmati...Il CIC del 1983 attribuisce alla consuetudine di seppellire i corpi dei fedeli defunti la massima importanza,e ne consolida la forza normativa con delle norme ben precise.

Nel diritto e nella prassi viene affidata ai Vescovi dalla Chiesa una migliore tutela della consuetudine di seppelire i corpi dei fedeli defunti.Si tratta realmente di una consuetudine e di un 'esigenza particolarmente sentita,prima di tutto dal punto di vista pastorale.I Vescovi diocesani,dunque,devono rispettare,nell'ambito
della propria competenza,la consuetudine già vigente.