venerdì 8 giugno 2012

Cosa significa Lex orandi ,Lex credendi?





Su vari blog anticammino si fa un grande abuso dell'adagio latino:Lex orandi,lex credendi ,la legge della preghiera è la legge della Fede  che tradotto in termini più semplici significa che si prega come si crede.Qualcuno usa questa frase,come uno slogan sui soliti blog, volendo insinuare, con molta  malizia, che le celebrazioni del Cammino Neocatecumenale non esprimerebbero la fede cattolica ma qualcosa di diverso che si avvicina alla Santa Cena di tipo protestante.

Siamo di fronte ad uno dei tanti sofismi capziosi,ad una delle tante distorsioni della verità,grossolane e rozze diffuse da chi detesta il Cammino Neocatecumenale.

La mistificazione è su vari livelli,anzitutto l'Eucarestia delle Comunità Neocatecumenali esprime la fede  della Chiesa Cattolica non altra.Si obietta che nelle celebrazioni del Cammino non si sottolinei adeguatamente il valore sacrificale della Messa.Rispondo che anzitutto il valore Sacrificale della Messa  è intrinseco,non dipende dal  numero di volte con cui si ripete il termine "sacrificio",nè dipende dal molto o poco sottolinearlo.La Messa è al contempo riattualizzazione,incruenta,del sacrificio della Croce,ma è anche riattualizzazione di tutto il Mistero Pasquale quindi anche della resurrezione.L'Eucarestia è anche la Santa Cena come la chiama San Paolo.

Credo che anche volendo,l'Eucarestia delle Comunità Neocatecumnali,non potrebbe mai diventare come la santa cena protestante,per diversi motivi.Anzitutto la cena protestante si differenzia per vari motivi dall'Eucarestia cattolica.

1)Il celebrante delle cene protestanti non è  un Sacerdote perchè i protestanti non hanno conservato il Sacerdozio Ministeriale,l'Ordine Sacro.I Protestanti non credono al Sacerdozio ministeriale non avendo conservato la successione apostolica.Di conseguenza nelle loro cene non c'è Transustanziazione,prima perchè essi non credono a questo dogma cattolico poi perchè, come ho detto, chi presiede non è Sacerdote ordinato.

L'Eucarestia del Cammino è presieduta da un sacerdote cattolico validamente ordinato.

2)I protestanti pur mangiando l'Ostia non si comunicano al Corpo e Sangue di Cristo perchè essi non credono,come ho detto,che avvenga la Transustaziazione,cioè che la materia del pane diventi Corpo di Cristo, e a materia del vino diventi Sangue di Cristo.Credono ad una generica presenza reale di Cristo spirituale e accanto alle specie eucaristiche(consustanziazione).Le specie del pane e vino restano tali
e Cristo per loro è presente solo spiritualmente , nel momento della comunione,ma svanisce alla fine della celebrazione.


3)I protestanti non credono al valore sacrificale della Messa,per loro nella loro Messa non ri riattualizza ,in modo incruento,il sacrificio di Cristo.Secondo loro il sacrificio di Cristo si sarebbe realizzato ,una sola volta per tutte e non si riattualizza.Per loro la Messa ha solo valore conviale.E infatti la chiamano semplicemente Santa Cena.

In quale occasione,nelle celebrazioni del Cammino Neocatecumenale si sono insegnate cose simili?Le celebrazioni del Cammino non hanno nulla in comune con le cene protestanti.

Ma sulla corretta interpretazione del significato del termine Lex Orandi Lex credendi vorrei offrire una riflessione dell'Ottimo Prof.Matias Augè:


"Quale è l’origine e significato dell’adagio lex orandi lex credendi, in cui la liturgia viene presentata come fonte di cognizione teologica? Si tratta di una espressione abbreviata di un passo della piccola antologia sulla grazia che ha come titolo Indiculusde gratia Dei, un documento contro i pelagiani e semipelagiani, della metà del secolo V, ove si raccolgono, intorno alla questione della grazia, una serie di testimonianze dei pontefici anteriori, chiudendo il tutto con un argomento dedotto dalla liturgia. Il documento fu compilato probabilmente tra il 435 e il 442 a Roma da Prospero di Aquitania, un agostiniano incondizionato che è stato anche segretario di papa Leone Magno. Al cap. 8, ci si riferisce alla liturgia per dire che se nei «sacramenti della pubblica preghiera sacerdotale» (espressione che qui probabilmente indica la preghiera dei fedeli a conclusione della proclamazione della Parola di Dio) si invoca Dio per la conversione di coloro che sono lontani (e segue un lungo elenco: infedeli, idolatri, eretici, scismatici, ecc.), e questa preghiera è capace non solo di toccare il cuore, ma di incoraggiare storie di autentica vita cristiana, allora tanto più la preghiera sarà necessaria ed efficace nel normale cammino della vita dei cristiani. Ed è in questo contesto, che troviamo l’affermazione che ci interessa: «… teniamo in considerazione anche i sacramenti della pubblica preghiera sacerdotale, che, tramandati dagli apostoli, vengono celebrati uniformemente in tutto il mondo e in ogni Chiesa cattolica, affinché la regola del pregare stabilisca la maniera del credere» («obsecrationum quoque sacerdotalium sacramenta respiciamus, quae ab Apostolis tradita in toto mundo atque in omni Ecclesia catholica uniformiter celebrantur, ut legem credendi lex statuat supplicandi»: H. Denzinger – P. Hünermann, Enchiridion Symbolorum, edizione bilingue sullla 40a edizione, EDB 2009, n. 246[139]). Segue poi il lungo elenco delle suppliche. L’adagio ha un senso preciso e limitato nell’Indiculus, ma il suo autore non fa che riprendere un argomento già usato da Tertulliano, da san Cipriano e da sant’Agostino. Quest’ultimo per affermare la necessità della grazia si riferisce alla preghiera del Padre nostro (cf Agostino, Il dono della perseveranza 23,63: Nuova Biblioteca Agostiniana, edizione bilingue, Città Nuova, Roma 1965-.Le sentenze dottrinali dell’ “Indiculus” ottennero generale riconoscimento allorché intorno al 500 furono inserite da Dionigi il Piccolo nella sua raccolta di decret