venerdì 21 giugno 2013

La famiglia numerosa,dono di Dio per la Chiesa,problema da evitare per gli "osservatori"





Il blog"osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità"si spaccia per cattolico e paladino della dottrina e tradizione cattolica,ma in realtà è un megafono di ideologie contrarie al cattolicesimo.Tra gli "osservatori"serpeggiano idee che rasentano il sedevacantismo,l'anti Vaticano II,anti riforma liturgica.
Sul piano della morale sessuale e matrimoniale poi le idee dell'"osservatorio"sono apertamente mondane,secolarizzate se non addirittura neomaltusiane.Il termine neomaltusianesimo,per chi non lo sapesse,indica una teoria non cattolica che si ispira al pensiero del economista Thomas Malthus il quale sosteneva che c'era la necessità di controllare e di limitare  il numero delle nascite mediante la contraccezione.Il neomalthusianesimo riprende,in chiave moderna,queste teorie e sostiene che i problemi economici,della fame nel mondo,sarebbero causati dall'incremento demografico.E' rimasto memorabile,il thread della Signora Maria Guarini (in arte Mic)la quale accusava le famiglie numerose del Cammino,di contribuire alla devastazione dell'ecosistema mondiale,come se questo fenomeno non fosse dovuto al selvaggio sfruttamento economico del capitalismo.

Sovente il blog"osservatorio"osa attaccare il Cammino perchè attua l'insegnamento della Chiesa circa la regolazione della natalità.Secondo gli "osservatori"il CN non attuerebbe la procreazione responsabile secondo l'insegnameto della Chiesa,in quanto invita le coppie ad essere aperte alla vita,ad accogliere generosamente un numero di figli anche alto e  anche non avendo una grande disponibiità economica.Secondo gli "osservatori"quindi sarebbe sbagliato accogliere una famiglia numerosa,sarebbe sbagliato confidare nell'aiuto della divina provvidenza.Per giustifcare la loro demagogia gli "osservatori"si sono inventati addirittura un orrendo termine che fa a pugni con l'insegnamento cattolico e con quanto gli ultimi Papi hanno auspicato.Essi parlano di apertura alla vita indiscriminata.Mi piacerebbe chiedere,secondo quale criterio considerano l'apertura alla vita?Quale sarebbe il numero di figli "cattolico"e non indiscriminato?Forse gli "osservatori"preferiscono le famiglie composte da un solo figlio o il modello di famiglia proposto dalla società attuale secolarizzata,scristianizzata e consumistica che ha demolito la famiglia?

Gli ultimi tre Papi hanno invitato a fare più figli e la conferenza Episcopale italiana ha parlato di inferno demografico,di una società che invecchia.La stessa crisi economica,secondo alcuni economisti ,è proprio dovuta alla scarsa natalità dei paesi più sviluppati.Ci chiediamo a quale morale fanno riferimento gli "osservatori"in quale mondo vivono,loro che criticano chi ha il coraggio di allevare una famiglia numerosa?Che razza cattolici sono costroro che vanno contro la Tradizione,la Sacra Scrittura,il Magistero della Chiesa e il buon senso umano?

Gli "osservatori"si dicono demagogicamente "cattolici"e "tradizionalisti"ma in fatto di apertura alla vita sono uguali a tante persone secolarizzate,nemiche della vita della società di oggi.Non esitiamo a dire che il loro modo di ragionare è pretestuoso e contrasta  con l'insegnamento del Magistero Cattolico ed è figlio della secolarizzazione,di una mentalità utilitaristica,non cristiana.

Gli "osservatori"fraintendono il concetto di procreazione responsabile e ne considerano il solo aspetto della regolazione della natalità ma l'Enciclica Humanae Vitae,vera pietra miliare su questo tema,è chiarissima .

Cosa insegna il Magistero della Chiesa e cosa hanno detto gli ultimi Papi sul tema della regolazione della natalità,della famiglia numerosa,dell'apertura alla vita,vediamolo insieme.

Partiamo dalla Enciclica Humanae Vitae la quale al punto 11 insegna chiaramente quanto segue:

"Ma, richiamando gli uomini all’osservanza delle norme della legge naturale, interpretata dalla sua costante dottrina, la chiesa insegna che qualsiasi: atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita".

La Chiesa quindi insegna che ogni atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita.Più avanti,circa le vie da seguire per regolare la natalità la Humanae Vitae afferma punto 14:

Vie illecite per la regolazione della natalità

In conformità con questi principi fondamentali della visione umana e cristiana sul matrimonio, dobbiamo ancora una volta dichiarare che è assolutamente da escludere, come via lecita per la regolazione delle nascite, l’interruzione diretta del processo generativo già iniziato, e soprattutto l’aborto diretto, anche se procurato per ragioni terapeutiche. È parimenti da condannare, come il magistero della chiesa ha più volte dichiarato, la sterilizzazione diretta, sia perpetua che temporanea, tanto dell’uomo che della donna. È altresì esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione.... In verità, se è lecito, talvolta, tollerare un minor male morale al fine di evitare un male maggiore o di promuovere un bene più grande, non è lecito, neppure per ragioni gravissime, fare il male, affinché ne venga il bene,cioè fare oggetto di un atto positivo di volontà ciò che è intrinsecamente disordine e quindi indegno della persona umana, anche se nell’intento di salvaguardare o promuovere beni individuali, familiari o sociali. È quindi errore pensare che un atto coniugale, reso volutamente infecondo, e perciò intrinsecamente non onesto, possa essere coonestato dall’insieme di una vita coniugale feconda".

L'insegnamento della Chiesa quindi è chiarissimo ogni rapporto coniugale deve rimanere aperto alla vita e ogni pratica abortiva o contraccettiva è deve essere esclusa perchè gravemente peccaminosa,benchè in qualche caso,ci sia qualche Sacerdote che,in sede di confessione,si mostri compiacente o addirittura la consigli.

Come e quando regolare la natalità?

Regolare la natalità è possibile,gli sposi possono regolare il numero e la distanza tra le nascite dei figli, ma debbono farlo secondo le regole dettate dalla morale cristiana e insegnata dalla Sacra Scrittura e dal Magistero  e dalla tradizione cattolica.Soprattutto la regolazione della natalità deve essere motivata e giustificata da motivi seri,gravi,non dall'egoismo.Infatti al punto 16 la Humanae Vitae afferma:

"A questo insegnamento della chiesa sulla morale coniugale, si obietta oggi, come osservavamo sopra (n. 3), che è prerogativa dell’intelligenza umana dominare le energie offerte dalla natura irrazionale e orientarle verso un fine conforme al bene dell’uomo. Ora, alcuni si chiedono: nel caso presente, non è forse razionale, in circostanze così complesse, ricorrere al controllo artificiale delle nascite, se con ciò si ottiene l’armonia e la quiete della famiglia e migliori condizioni per l’educazione dei figli già nati? A questo quesito occorre rispondere con chiarezza: la chiesa è la prima a elogiare e a raccomandare l’intervento dell’intelligenza in un’opera che così da vicino associa la creatura ragionevole al suo creatore, ma afferma che ciò si deve fare nel rispetto dell’ordine da Dio stabilito.Se dunque per distanziare le nascite esistono seri motivi, derivanti dalle condizioni fisiche o psicologiche dei coniugi, o da circostanze esteriori, la chiesa insegna essere allora lecito tener conto dei ritmi naturali immanenti alle funzioni generative per l’uso del matrimonio nei soli periodi infecondi e così regolare la natalità senza offendere minimamente i principi morali che abbiamo ora ricordato".

Una cosa simile insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica al punto 2368

"Un aspetto particolare di tale responsabilità riguarda la regolazione della procreazione. Per validi motivi gli sposi possono voler distanziare le nascite dei loro figli. Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile. Inoltre regoleranno il loro comportamento secondo i criteri oggettivi della moralità":

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Procreazione responsabile in che senso?

Per la vile intenzione di attaccare le famiglie numerose del CN gli "osservatori"sviliscono e distorcono l'insegnamento della Humanae Vitae sulla procreazione responsabile,facendola consistere solo nella regolazione della natalità e nel fare pochi figli.Ma il concetto cattolico di procreazone responsabile è molto più vasto e complesso del solo decidere il numero di figli.Vediamo cosa intende la Humanae Vitae per procreazione resposnsabile:

"La paternità responsabile

Perciò l’amore coniugale richiede dagli sposi che essi conoscano convenientemente la loro missione di paternità responsabile, sulla quale oggi a buon diritto tanto si insiste e che va anch’essa esattamente compresa. Essa deve considerarsi sotto diversi aspetti legittimi e tra loro collegati. In rapporto ai processi biologici, paternità responsabile significa conoscenza e rispetto delle loro funzioni: l’intelligenza scopre, nel potere di dare la vita, leggi biologiche che riguardano la persona umana. In rapporto alle tendenze dell’istinto e delle passioni, la paternità responsabile significa il necessario dominio che la ragione e la volontà devono esercitare su di esse. In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita. Paternità responsabile comporta ancora e soprattutto un più profondo rapporto all’ordine morale chiamato oggettivo, stabilito da Dio e di cui la retta coscienza è vera interprete. L’esercizio responsabile della paternità implica dunque che i coniugi riconoscano i propri doveri verso Dio, verso se stessi, verso la famiglia e verso la società, in una giusta gerarchia dei valori. Nel compito di trasmettere la vita, essi non sono quindi liberi di procedere a proprio arbitrio, come se potessero determinare in modo del tutto autonomo le vie oneste da seguire, ma, al contrario, devono conformare il loro agire all’intenzione creatrice di Dio, espressa nella stessa natura del matrimonio e dei suoi atti, e manifestata dall’insegnamento costante della chiesa".

Come si  può leggere quando la Chiesa parla di paternità responsabile non intende solo parlare del numero di figli è del metodo più giusto da adoperare  per evitare gravidanze ma anzitutto intende chiedere di riconoscere i doveri la responsabilità che i coniugi hanno verso Dio.L''origine di ogni paternità è Dio ed è quindi giusto che gli sposi facciano riferimento al Signore.

Faccio notare poi che anche decidere di allevare una famiglia numerosa rientra nel concetto di procreazione responsabile contrariamente a quanto pensano gli "osservatori".Sostenedo quindi che decidere di mettere in piedi una famiglia numerosa è un mettere in pratica indiscriminatamente
 il concetto di apertura alla vita significa affermare una eresia.Significa contraddire l'insegnamento della Chiesa la quale ha sempre considerato la famiglia numerosa come qualcosa di positivo come si legge nel CCC e nella Sacra Scrittura.

Catechismo della Chiesa Cattolica

Il dono del figlio

2373 La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50].

Un altra mistificazione sui metodi naturali di regolazione della natalità viene diffusa spesso dal blog "osservatorio".La Chiesa accetta che per gravi motivi gli sposi possano regolare la natalità ricorrendo all'uso dei ritmi naturali tipo Billings,sintotermico,etc ma anche sull'uso di questi metodi la Chiesa è chiara e spesso si cade nell'equivoco,anche grazie a insegnamento sbagliati di qualche Sacerdote.Alcuni pensano che l'uso di questi metodi legittimi il rifiuto del giusto numero di figli.Alcuni cioè pensano di stare a posto con la coscienza solo perchè non usano contraccettivi.Ma anche l'uso di metodi naturali può avvenire con una mentalità contraccettiva e dare luogo ad abusi che sono peccaminoso anche se materialmente la contraccezione non c'è.Se infatti manca un motivo serio,grave per rimandare la nascita di un nuovo figlio a tempo determinato o indeterminato, e si ricorre ugualmente ai metodi naturali,si commette una mancanza morale come insegno il beato G.P.II:

"L'usufruire dei "periodi infecondi"nella convivenza coniugale può diventare sorgente di abusi,
se i coniugi cercano in tal modo di eludere,senza giuste ragioni la procreazione,abbassandola sotto il livello moralmente giusto delle nascite nella loro famiglia.Occorre che questo giusto livello sia stabilito tenendo conto non soltanto del bene della propria famiglia,come pure dello stato di salute e delle possibilità degli stessi coniugi,ma anche del bene della società a cui appartengono,
della Chiesa e perfino dell'umanità intera.In nessun modo essa è unilateralmente diretta alla limitazione della prole:essa significa anche la disponibilità ad accogliere una prole più numerosa".

Concludiamo dicendo che il blog "osservatorio"non è cattolico e non diffionde l'insegnamento della Chiesa Cattolica.Disertatelo.