lunedì 17 settembre 2012

Un errore purtroppo sempre più riccorrente





Dopo le scemenze dette da Tripudio sul blog "Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità"sul Sacramento della Penitenza e Riconcilazione  credo opportuno riferire una vicenda capitatami recentemente durante una confessione,fatta in un confessionale con tanto di grata e in Chiesa con buona pace di Tripudio,un Sacerdote ,non del Cammino Neocatecumenale.

Durante questa confessione ho avuto uno scambio di opinioni con il confessore,riguardo la contraccezione.Ero rimasto perplesso da quanto avevo sentito da un mio amico,non del Cammino il quale mi aveva riferito che un Sacerdote,durante la confessione,aveva affermato che,in determinati casi,la contraccezione è permessa ed ho voluto chiedere delucidazioni.A  riguardo,questo amico, aveva citato una,non ben precisata, circolare familiare della Conferenza Episcopale Italiana.Sapendo che questo consiglio era sbagliato,gli ho  risposto che ero perplesso e che non mi risultava esistesse alcuna circolare della CEI che autorizzasse la contraccezione,anzi gli  ho ricordato che Giovanni Paolo II aveva  stigmatizzato anche l''uso indiscriminato dei metodi naturali per regolare la natalità.

Parlandone in confessione con questo Sacerdote mi  ha risposto che il consiglio dato dal suo confratello era sbagliato e l'insegnamento della Chiesa, contenuto nella Humane Vitae, è chiarissimo e che non esisteva nessuna circolare familiare della CEI che  permettesse la contraccezione.Fino a qui tutto bene,se non fosse che il Sacerdote ha aggiunto,per me incredibilmente,che forse l'unica modalità permessa per regolare la natalità è l'occlusione delle tube ovariche.Sono rimasto ancora più perplesso e sorpreso  pertanto ho voluto approfondire il pensiero del Magistero della Chiesa a riguardo.

Sia be chiaro che Il mio non vuole essere un giudizio nè una condanna ,so benissimo che spesso la posizione del confessore,specie in materia di morale matrimoniale e sessuale,è delicatissima.Ma dobbiamo prendere atto che su questia spetti tanti cattolici e purtroppo Sacerdoti no sono pienamente fedeli al Magistero.

La Chiesa si è espressa varie volte contro la contraccezione prima e dopo la promulgazione della famossissima Enciclica di Papa Paolo VI Humane Vitae.

Uno dei primi ad esprimersi sul tema fu Pio XI nella Casti Connubii (31 dicembre 1930).In questo docuemnto Pio XI afferma:"non vi può essere ragione alcuna, sia pure gravissima, che valga a rendere conforme a natura e onesto ciò che è intrinsecamente contro natura. E poiché l’atto del coniugio è, di sua propria natura, diretto alla generazione della prole, coloro che nell’usarne lo rendono studiosamente incapace di questa conseguenza, operano contro natura e compiono un’azione turpe e intrinsecamente disonesta” (Castii Connubii n.20).

Pio XII nel Discorso alle ostetriche  del 29.10.1951  riprende lo stesso insegnamento affermando che “questa prescrizione è in pieno vigore oggi come ieri, e tale sarà domani e sempre, perché non è un semplice precetto di diritto umano, ma l’espressione di una legge naturale e divina”.

Papa Giovanni XXIII nella Enciclica Mater et Magistra dichiara inoltre che “la trasmissione della vita è affidata dalla natura ad un atto personale e cosciente, e, come tale, soggetto alle sapientissime leggi di Dio: leggi inviolabili e immutabili che vanno riconosciute e osservate” (Mater Magistra  n.183).

Papa Paolo VI nell’Enciclica Humanae Vitae ricorda che l’insegnamento della Chiesa su questa materia è “dottrina fondata sulla legge naturale illuminata e arricchita dalla rivelazione divina. Nessun fedele vorrà negare che al magistero della chiesa spetti di interpretare anche la legge morale naturale. È infatti incontestabile che Gesù Cristo, comunicando a Pietro e agli apostoli la sua divina autorità e inviandoli a insegnare a tutte le genti i suoi comandamenti, li costituiva custodi e interpreti autentici di tutta la legge morale, non solo cioè della legge evangelica, ma anche di quella naturale. Infatti anche la legge naturale è espressione della volontà di Dio, l’adempimento fedele di essa è parimenti necessario alla salvezza eterna degli uomini” (Humanae Vitae n. 4).


Papa Giovanni Paolo II, in un passo saliente del suo Magistero, si è espresso così: “La prima, ed in certo senso la più grave difficoltà (sul nostro tema), è che anche nella comunità cristiana si sono sentite e si sentono voci che mettono in dubbio la verità stessa dell’insegnamento della Chiesa. Tale insegnamento è stato espresso vigorosamente dal Vaticano II, dall’enciclica Humanae vitae, dalla esortazione apostolica Familiaris consortio e dalla recente istruzione Donum vitae. Emerge a tale proposito una grave responsabilità: coloro che si pongono in aperto contrasto con la legge di Dio, autenticamente insegnata dal magistero della Chiesa, guidano gli sposi su una strada sbagliata.Quanto è insegnato dalla Chiesa sulla contraccezione non appartiene a materia liberamente disputabile tra i teologi. Insegnare il contrario equivale a indurre nell’errore la coscienza morale degli sposi” (5 maggio 1987).


Esiste poi un importante documento che si chiama Vademecum per i confessori del Pontificio Consiglio per la famiglia  pubblicat il 12 febbraio .1997.Questo documento scrive: “La Chiesa ha sempre insegnato l’intrinseca malizia della contraccezione, cioè di ogni atto coniugale intenzionalmente infecondo. Questo insegnamento è da ritenere come dottrina definitiva ed irreformabile. La contraccezione si oppone gravemente alla castità matrimoniale, è contraria al bene della trasmissione della vita (aspetto procreativo del matrimonio), e alla donazione reciproca dei coniugi (aspetto unitivo del matrimonio), ferisce il vero amore e nega il ruolo sovrano di Dio nella trasmissione della vita umana” (n. 2.4).

La dottrina espressa da Paolo VI è stata riproposta con motivazioni personalistiche nella Familiaris consortio (1981) di Giovanni Paolo II, frutto del Sinodo dei Vescovi del 1980 su questo argomento.Se fino a Paolo VI si poteva parlare di costante magistero ordinario da parte di Pietro, ora si aggiunge il magistero collegiale, quello di tutti i Vescovi uniti a Pietro.La Familiaris consortio afferma:

Questo sacro Sinodo, riunito nell’unità della fede col Successore di Pietro, fermamente tiene ciò che nel Concilio Vaticano II (GS 50) e, in seguito, nell’enciclica Humanae vitae viene proposto, e in particolare che l’amore coniugale deve essere pienamente umano, esclusivo e aperto alla nuova vita” (Humane Vitae  9.11.12)” (Familiaris Consortio. 29).


Benedetto XVI, nel 40° della pubblicazione dell’Humanae vitae, ha affermato: “Il Magistero della Chiesa non può esonerarsi da riflettere in maniera sempre nuova e approfondita sui principi fondamentali che riguardano il matrimonio e la procreazione. Quanto era vero ieri, rimane vero anche oggi. La verità espressa nell’Humanae Vitae non muta” (10 maggio 2008).
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Come si vede, la Chiesa è convintissima che si tratta di legge naturale, di cui Dio è l’Autore.Le affermazioni che ho riportato sono così forti e chiare, che dovrebbero dissipare ogni dubbio.C’è da stupirsi purtroppo che diversi  Sacerdote e non pochi  cristiani ,anche praticanti,non sappiano o non vogliano tenere conto di queste cose.


Un cristiano,soprattutto un Sacerdote ,come minimo, prima di proporre il proprio insegnamento, dovrebbe portare l’insegnamento e il convincimento della Chiesa.Ma c’è da stupirsi che molti ardiscano proporre il proprio personale insegnamento che  non è garantito da niente, mentre quello della Chiesa è garantito dallo Spirito Santo.

Sant’Agostino diceva: “Roma locuta, causa finita” (Roma ha parlato, la discussione è terminata).Questa è una regola ecclesiale che tutti dovrebbero conoscere  ma per molti non è così gli "Osservatori"n sono un esempio chiarissimo.