Nelle celebrazioni eucaristiche delle Comunità Neocatecumenali è prassi animare la liturgia
esclusivamente con i canti composti da Kiko Arguello.Non è prassi usare Canti Gregoriani,nè i canti della tradizione religiosa popolare.Ciò viene fatto non per disprezzo verso la bellissima tradizione del Canto Gregoriano e del canto popolare,ma per favorire la attiva e consapevole partecipazione alla liturgia dei fedeli tanto auspicata dalla Cost.Dogmatica Sacrosantum Concilium del Vaticano II
Infatti per quanto la tradizione del Canto Gregoriano sia nobile e rispettabile,rimane sempre il problema dello scarso coinvolgimento dei fedeli che questa forma di canto permette.
La prassi del Cammino Neocatecumenale quindi,non solo non contrasta con quanto prevede la Cost.Dogmatica sulla liturgia Sacrosantum Concilium del Concilio Vaticano, II ma ne attua perfettamente lo spirito e le intenzioni .Nelle celebrazioni del Cammino il canto viene fatto in modo corale,coinvolgente,e tutti i fedeli partecipano in modo attivo al canto.Nelle celebrazioni del Cammino il canto è tenuto talmente in considerazione che all' inizio di ogni celebrazione si premette una congrua prova dei canti.
Certi blog strumentalizzano,distorcono,banalizzano completamente il dettato conciliare facendo credere che l'unica forma di canto ammessa nella liturgia sia il Canto Gregoriano ma ciò non risponde a verità.
Fermo restando la grandezza della tradizione del Canto Gregoriano e del Canto religioso di matrice popolare,la Cost.Dogmatica SC sulla liturgia permette anche altre forme di musica sacra purchè rispondano a certi requisiti,anche se il Canto Gregoriano rimane la forma preferenziale.La Sacrosantum Concilium non si esprime in termini esclusivi nè impone l'esclusivo uso del Canto Gregoriano ma si limita a consigliarlo,nè impedisce,altre forme di musica sacra:
Sacrosantum Concilium Cap.VI
Canto gregoriano e polifonico
116. La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale. Gli altri generi di musica sacra, e specialmente la polifonia, non si escludono affatto dalla celebrazione dei divini uffici, purché rispondano allo spirito dell'azione liturgica, a norma dell'art. 30.117. Si conduca a termine l'edizione tipica dei libri di canto gregoriano; anzi, si prepari un'edizione più critica dei libri già editi dopo la riforma di S. Pio X. Conviene inoltre che si prepari un'edizione che contenga melodie più semplici, ad uso delle chiese più piccole".
Come si può leggere la Chiesa riconosce il Canto Gregoriano come canto proprio della liturgia romana e gli riconosce,a parità di condizioni,il posto principale,ma non esclude altre forme di musica sacra purchè rispondano allo spirito dell'azione liturgica a norma dell'art.30 e 117 nè la impone come unica forma possibile di musica sacra.
I canti composti da Kiko sono,perlopiù,salmi,inni,cantici ricavati dalla Sacra Scrittura che hanno il merito di facilitare e attuare quanto prevede la Sacrosantum Concilium sulla attiva e consapevole paretcipazione(Cnf n.30 SC).
Altre obiezioni,spesso espresse anche con sarcasmo offensivo, giungono circa l'uso dello strumento della chitarra per accompagnare i canti delle celebrazioni.La Sacrosantum Concilium impedisce che i canti liturgici possano essere accompagnati dalla chitarra?A questa domanda dobbiamo rispondere negativamente,infatti,benchè lo strumento musicale privilegiato nella liturgia sia l'organo,
secondo la Cost.Dogmatica SC non sono esclusi altri strumenti:
L'organo e gli strumenti musicali
120. Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l'organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti. Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divino, a giudizio e con il consenso della competente autorità ecclesiastica territoriale, a norma degli articoli 22-2, 37 e 40, purché siano adatti all'uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignità del tempio e favoriscano veramente l'edificazione dei fedeli.
Alcuni canti del Cammino Neocatecumenale,a mio modestissimo parere,
favoriscono l'edificazione spirituale e costituiscono dei veri gioielli dal punto di vista musicale e spirituale.