osservatori" si è parlato e se ne parla ancora con grande frequenza.
Vista l'ostinata insistenza degli "osservatori",vorrei offrire il mio modesto contributo per fare chiarezza su questa lettera di ormai sei anni fa.Probabilmente questo argomento è rimasto l'ultima freccia spuntata per gli "osservatori" che lo riprendono ciclicamente ripetendolo ormai come una cantilena,uno slogan.
Nella conferenza stampa successiva all'approvazione dello Statuto nel 2008 Kiko Arguello si espresse in questo modo circa la lettera di Arinze:
"l’iniziatore parla di una “bomba”, per sottolineare l’importanza del fatto, e sottolinea al contempo che l’inserimento delle celebrazioni neocatecumenali nella pastorale liturgica delle parrocchie comporterà anche la caduta della prescrizione della Congregazione per il Culto Divino che prevedeva la partecipazione dei fedeli delle comunità alla messa parrocchiale della domenica “almeno una volta al mese”, “come se le nostre celebrazioni – afferma Kiko – fossero minori, o un’altra cosa”. “La realtà – dice – è che in questi mesi le Congregazioni hanno discusso e parlato molto, e che sorprendentemente ci sono venuti incontro, e hanno migliorato gli Statuti".
Secondo quanto affermò Kiko Arguello nel 2008 quindi la lettera di Arinze sarebbe pressoché decaduta per effetto dell' approvazione definitiva dello Statuto.Vorrei analizzare queste parole di Kiko e proporre le mie osservazioni.
La Lettera del Card.Arinze al punto 1°affermava:
"1. La Domenica è il “Dies Domini”, come ha voluto illustrare il Servo di Dio, il Papa Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica sul Giorno del Signore. Perciò il Cammino Neocatecumenale deve entrare in dialogo con il Vescovo diocesano affinché traspaia anche nel contesto delle celebrazioni liturgiche la testimonianza dell’inserimento nella parrocchia delle comunità del Cammino Neocatecumenale. Almeno una domenica al mese le comunità del Cammino Neocatecumenale devono perciò partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale".
Non credo di mancare di rispetto a nessuno se dico che il primo punto di questa lettera suscitava in me molte perplessità.La disposizione infatti faceva una richiesta che non era prevista da nessuna norma liturgica né tantomeno dal Messale Romano.
A me apparve una disposizione contraddittoria e mi sembrava che la Congregazione per il Culto Divino chiedesse,contemporaneamente, l'adeguamento delle celebrazioni del Cammino neocatecumenale a quanto previsto dal Messale Romano,e nello stesso tempo dettava una norma non prevista da alcuna norma liturgica né dal Messale Romano.
La disposizione introduceva,come faceva notare Kiko Arguello,un concetto che io trovo non corretto perchè stabiliva una gerarchia tra le Messe.L'Eucarestia del Cammino veniva considerata come minore,privata,per cui si chiedeva che una volta al mese,le Comunità Neocatecumenali non celebrassero,a favore di quelle della parrocchia adducendo motivi di comunione ecclesiale come se celebrando il sabato sera lo facessero privatamente.Inoltre mi sembrava anche strano che la comunione ecclesiale venisse chiesta solo una domenica al mese ,tralasciando le altre tre.
Ogni volta che si celebra l'Eucarestia si è in comunione,si è uniti a tutta la Chiesa,sparsa in tutto il mondo,anche con le anime sante del paradiso e quelle del purgatorio.La comunione non si limita ai soli partecipanti alla stessa Messa,ai coloro che sono vicini fisicamente ma a tutti battezzati.Pertanto ritengo che questa disposizione fosse discutibile e per questo,giustamente è decaduta all'approvazione definitiva dello Statuto.
Che la disposizione al punto 1 della lettera di Arinze sia decaduta nel 2008 lo testimonia l'Articolo 13 comma 2 dello Statuto del Cammino Neocatecumenale il quale afferma:
"§ 2. I neocatecumeni celebrano l’Eucaristia domenicale nella piccola comunità, dopo i primi vespri della Domenica. Tale celebrazione ha luogo secondo le disposizioni del Vescovo diocesano. Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli".
Le celebrazioni dell'Eucarestia delle Comunità Neocatecumenali del sabato sera quindi non sono celebrazioni minori o celebrate una tantum in via eccezionale, ma fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia .Hanno cioè la stessa dignità e importanza di tutte le altre celebrazioni della parrocchia anche perché "sono aperte anche ad altri fedeli".
Viene di conseguenza che il primo punto della lettera di Arinze è da considerarsi decaduto.E' cioè decaduto l'obbligo,una volta la mese, di non celebrarare il sabato sera a favore della cosiddetta "Messa parrocchiale".
Al punto cinque la Lettera di Arinze affermava:
"5. Sul modo di ricevere la Santa Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non più di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo".
Anche la disposizione contenuta al punto 5 della lettera di Arinze che ho riportato è decaduta ed è stata superata dall'approvazione dello Statuto il quale all'art 13 comma 3afferma quanto segue:
"§ 3. Nella celebrazione dell’Eucaristia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del 49. Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie,i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto".la Congregazione si rifaceva al Messale Romano.E' proprio l'Ordinamento Generale del Messale Romano a contemplare nella sua introduzione sia la possibilità di un altare mobile ma anche la possibilità di porlo al centro dell'assemblea come si può leggere:
Ordinamento Generale del Messale Romano
299. L’altare sia costruito staccato dalla parete, per potervi facilmente girare intorno e celebrare rivolti verso il popolo: la qual cosa è conveniente realizzare ovunque sia possibile. L’altare sia poi collocato in modo da costituire realmente il centro verso il quale spontaneamente converga l’attenzione dei fedeli[116]. Normalmente sia fisso e dedicato.
Rito Romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede
E' evidente che se lo Statuto concede di ricevere la Santa Comunione in piedi e rimanendo a posto,la disposizione del punto 5 della lettera di Arinze è da considerarsi decaduta.
Anche la diposizione circa l'altare consacrato nel 2005 generò in me fortissima perplessità anche perché
297. La celebrazione dell’Eucaristia, nel luogo sacro, si deve compiere sopra un altare; fuori del luogo sacro, invece, si può compiere anche sopra un tavolo adatto, purché vi siano sempre una tovaglia e il corporale, la croce e i candelabri".
La nota in calce N.49 all'articolo 13 comma 3 dello Statuto ,che richiama la lettera di Arinze, è da intendersi,secondo me, nel modo nel quale lo intende proprio lo Statuto il quale afferma:
" Nella celebrazione dell’Eucaristia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del Rito Romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede".
Essendo il punto 1 e 5 della lettera di Arinze senz'altro decaduti all'approvazione definitiva dello Statuto non si può altro che concludere che essa raccomandi un generico rispetto del Messale Romano.
In maggio 2010 ho avuto la possibilità di partecipare ad una convivenza a Porto San Giorgio(Ancona) con gli itineranti della mia regione.Tra le tante cose dette dai questi catechsiti ci lessero una comunicazione privata inviata a Kiko Arguello la quale informava proprio di quanto ho riportato cioè che la Lettera di Arinze risultava decaduta.Non sono in grado di pubblicare nè di dire di più su questo conto a spero che Kiko lo renda pubblico presto.
L'insistenza quindi su questo punto da parte degli "osservatori"appare piuottosto retorico e demagogico.
Consigliamo di abbandonare questo tema e di porsi in modo più costruttivo.
L'insistenza quindi su questo punto da parte degli "osservatori"appare piuottosto retorico e demagogico.
Consigliamo di abbandonare questo tema e di porsi in modo più costruttivo.